“Il problema è la chiusura delle persone, chi alza muri. Tutto ciò che fa incontrare la gente è un bene anche se avviene intorno a un tavolo da biliardo o di scopone”: parole del cardinale Giuseppe Betori che ieri sera ha visitato il Circolo riceativo culturale dell’Antella e incontrato il presidente Alessandro Conti e alcuni soci.
E’ la prima volta che un cardinale varca la soglia del Crc. Sono lontani i tempi delle battaglie anticlericali che hanno diviso l’Italia e anche un piccolo paese come l’Antella. “Mi piacciono le realtà che nascono dal basso, dall’impegno della gente come nei circoli e nelle case del popolo, dove ci si può confrontare senza problemi di appartenenze ormai superate – ha detto l’arcivescovo – Non è più il tempo degli scontri ideologici, possiamo incontrarci di più al di là delle reciproche posizioni politiche. Creare coesione è importante. Non lasciate sole le persone, né i ragazzi, né gli anziani. La comunità deve tirar fuori le persone dalla solitudine, anche facendo dei sacrifici. Le cose belle non si fanno senza sacrifici”.
Un discorso profondamente politico che il cardinale ha buttato lì, con tono conviviale, in una sorta di salotto allestito nella sala da tè, concluso con un brindisi. Nell’occasione Betori, appassionato di calcio (ex tifoso juventino – a precisa domanda mi ha risposto “Mi sono convertito”), ha sfoderato le sue reminiscenze al Franchi. “La prima partita della Fiorentina che ho visto allo stadio da arcivescovo – ha raccontato – è stata la vittoria sul Barcellona per 2 a 0. Un ingresso trionfale. La seconda fu Fiorentina – Borussia Dortmund (in realtà si è confuso col Mönchengladbach, peccato veniale). I viola fecero due gol. Ricordo che uno spettatore dietro di me esclamò: il vescovo porta bene! Ma alla fine vinsero i tedeschi 4 a 2. Commisso mi ha invitato a vedere la partita col Cittadella in Coppa Italia. Al gol mi ha abbracciato e abbiamo esultato. Ora mi rivuole allo stadio”. Non è mancato un simpatico siparietto con la signora Carla, tifosissima della Fiorentina con sciarpa viola al collo.
Il tour del cardinale all’interno del Crc ha toccato il cinema, la sala da biliardo, la pizzeria per terminare con i locali della discoteca dove ha fatto gli onori di casa Francesco Socchi, uno dei gestori. A Betori è stato spiegato quante generazioni hanno frequentato la discoteca e quante coppie si sono formate ballando al Crc Antella. “Sono molto contento quando nei paesi vengo accolto, non solo dalle realtà parrocchiali, ma anche da quelle sociali”, ha detto l’arcivescovo, soddisfatto ma anche un po’ provato dalla lunga giornata antellese. Sarà di nuovo qui domani, venerdì 7 febbraio, per visitare gli anziani e gli infermi dell’Antella e proseguire la sua visita pastorale nella parrocchia che si concluderà con la messa di domenica 16 nella pieve dell’Antella.