“I nuovi piani urbanistici non sono al passo coi tempi perché contribuiscono ai
cambiamenti climatici”: inizia così un lettera aperta, firmata dalle associazioni aderenti al coordinamento di Bagno a Ripoli, che è stata inviato a sindaco, assessori e a tutti componenti del consiglio comunale in vista dell’approvazione del nuovo Piano Operativo di Bagno a Ripoli, che dovrebbe avvenire in aprile.
Nella lettera si ribadiscono obiezioni già avanzate nei mesi scorsi, in particolare relative al consumo di suolo per nuove edificazioni, nonostante una riduzione rispetto alle previsioni iniziali.
Questi i punti, riportati nella lettera aperta, che maggiormente preoccupano le associazioni:
1) la lottizzazione di 7000 mq fra abitazioni, commerciale, direzionale e servizi sull’ultima area
agricola rimasta del Pian di Ripoli, saldando così Firenze a Bagno a Ripoli, e impedendo al
plesso scolastico Gobetti-Volta di potersi in futuro espandere;
2) l’enorme ampliamento (ben 9.500 mq.) della Scuola Americana in via del Carota, in un
ambiente collinare delicato e in un tessuto di viabilità molto fragile, che già adesso mostra
grosse criticità;
3) altri interventi edificatori sparsi nelle varie frazioni (Antella, Osteria Nuova) senza alcuna
necessità;
4) consentire di costruire piscine diffusamente, con conseguente impermeabilizzazione del
suolo e consumo idrico, che stride con la crisi idrica generale, grave a tal punto che, a livello
nazionale, ci si occupa proprio in questi giorni di redigere un piano per il razionamento
idrico.
Il Coordinamento delle associazioni, che comprende Circolo Legambiente Bagno a Ripoli, Italia Nostra, L’Arca, Firenzeintralice, Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, Il Pianeta, Comitato di Vicchio e Dintorni, si rivolge infine direttamente al Pd: “Ci auguriamo che sia davvero iniziato un nuovo corso politico nel partito di maggioranza, aperto – almeno così si dichiara – ad un confronto non solo tra le forze politiche presenti in Consiglio, ma anche con la popolazione, recuperando quella partecipazione che è stata insufficiente prima dell’adozione del Piano Strutturale e del Piano Operativo”.