“Ho sentito dei colpi che venivano dalla cucina, qualcuno stava tentando di sfondare la porta a vetri a calci. Ho cominciato a gridare aiuto. Ho sentito la porta a vetri cedere proprio mentre io aprivo la porta di casa per chiamare in soccorso i vicini. E’ in quel momento che i ladri hanno desistito e sono scappati”. E’ ancora scossa Gloria, mentre racconta la sua notte di terrore. E’ accaduto sabato scorso (9 febbraio) verso le 23 nel centro di Bagno a Ripoli.
I ladri hanno agito con grande sfrontatezza. Hanno adocchiato il terrazzino al primo piano di uno stabile in via Le Plessis Robinson, vi hanno spostato sotto un’auto trovata aperta e l’anno usata come scala per arrampicarsi. Una volta sul balcone, incuranti del fatto che le finestre dell’appartamento di fianco fossero illuminate, quindi con persone presenti e sveglie, hanno sollevato la serranda in legno e iniziato a colpire con dei calci la porta finestra.
All’interno dell’appartameto Gloria aveva spento la luce da pochi minuti. Ha due bambini piccoli che dormivano e, fortunatamente, non si sono accorti di nulla. “In un primo momento mi sono chiesta cosa fossero quei rumori – racconta – poi ho capito che provenivano dalla cucina. Qualcuno stava cercando di forzare la porta finestra che si affaccia sul giardino della scuola Granacci. Ho urlato con quanto fiato avevo in gola sperando che se ne andassero, ma quelli continuavano a colpire, ho avuto paura per i miei figli. Meno male che il vicino ha sentito le mie invocazioni e quando ho aperto la porta di casa l’ho trovato già sul pianerottolo. Quando i ladri si sono resi conto che in casa c’era gente, sono scesi dal terrazzo saltando sul tetto dell’auto e sono fuggiti”.
Gloria, scossa ma lucida, ha chiamato i Carabinieri: “Sono arrivati subito, sono stati molto gentili, mi hanno tranquillizzata. Poi hanno rilevato le impronte e esaminato le orme delle scarpe sulla finestra spalancata. Non ho visto i ladri e non so quanti fossero, ma certamente almeno due, perché uno teneva sollevata la serranda mentre l’altro colpiva la porta finestra. Ho voluto dare pubblicità a ciò che mi è accaduto per mettere in guardia chi abita nella zona: quei malviventi potrebbero tornare. Anche i carabinieri mi hanno raccomandato di segnalare qualsiasi persona o atteggiamento sospetto: l’informazione, anche attraverso gruppi whatsapp, è l’unica arma che possiamo usare noi cittadini”.