Il progetto Rivesti della Cooperativa San Martino ha scopi encomiabili: raccogliere abiti usati da destinare ai bisognosi. Il problema, però, è il metodo usato. La raccolta avviene attraverso la rete di cassonetti gialli in cui si possono inserire vestiti, scarpe e borse usate. Purtroppo l’incivilità è più contagiosa dei buoni propositi, così troppo spesso, i cassonetti si trasformano in discariche. C’è qualche sbandato che vi razzola dentro provando a pescare qualche indumento utile.
Naturalmente quelli estratti e scartati finiscono a terra. C’è chi ne approfitta per abbandonare sacchi di immondizia o suppellettili non più gradite pensando che tanto qualcuno passerà a raccogliere abiti e spazzatura. C’è chi pensa di semplificare la procedura abbandonando i vestiti ai piedi del cassonetto, perché inserirli nella apposita fessura fa fatica. Insomma, le postazioni con i cassonetti gialli favoriscono più il degrado che la generosità. Guardate nelle immagini l'”evoluzione” intorno alla postazione in via di Pulicciano, davanti alla scuola Michelet. Uno spettacolo indecoroso, proprio a due passi dal cartello che indica l’inizio del paese. Davvero un bel biglietto da visita. La medesima situazione si presenta periodicamente in tutte le altre postazioni disseminate nel territorio di Bagno a Ripoli. Purtroppo c’è solo un rimedio possibile: eliminare questi cassonetti.
L abbandono dei vestiti all’ estero non credo sia solo dovuto a inciviltà..così la si fa un po’ troppo semplice! Per quanto mi riguarda numerose volte mi sono trovata il contenitore stra- pieno ed ero impossibilitata a lasciare i miei vestiti ..preciso che ho fatto il giro dei bidoni di grassina- antella-ponte a ema!!! E stavano tutti nelle stesse condizioni…forse si devono pianificare raccolte più frequenti da parte dell’ associazione….
L’abbandono all’esterno è sempre e comunque un atto di inciviltà. Se si trova il cassonetto pieno si riportano i vestiti a casa. Non è mica un diritto, non è mica un servizio pubblico.
Anche a me è successo spesso di trovare i cassonetti gialli pieni. Ieri ho fatto invano il giro di quelli di Antella, Ponte a Ema e Ponte a Niccheri al mattino e poi nel pomeriggio (sperando che fossero stati svuotati in giornata). La raccolta non funziona e andrebbe riorganizzata.
Basta andare all’oasi ecologica di Grassina. Li sono sempre presenti diversi “cassonetti gialli” pienamente funzionanti.
Ha ragione Matteini, lasciare la propria immondizia fuori dai cassonetti è sempre e comunque un atto d’inciviltà.