Il futuro delle Gualchiere di remole è stato al centro di un incontro tra Soprintendenza belle arti e paesaggio e le associazioni Idra e Italia Nostra. L’architetto Michele Cornieti, funzionario competente della Soprintendenza per il territorio di Bagno a Ripoli, ha ricevuto ieri (mercoledì 9 ottobre) Leonardo Rombai e Girolamo Dell’Olio, in rappresentanza rispettivamente di Italia Nostra e Idra.
Le Gualchiere di Remole rappresentano un unicum – di rango non soltanto regionale, ma nazionale ed europeo – nel panorama delle testimonianze architettoniche che il passato consegna alla nostra e alle future generazioni. Abbondano a Firenze palazzi, chiese, ville e giardini di epoca medievale. Ma sulle sponde dell’Arno, proprietà del Comune di Firenze però nel territorio di Bagno a Ripoli, l’opificio già appartenuto alla famiglia Albizi e all’Arte della Lana è – col suo austero aspetto di castellare guarnito del villaggio per le maestranze – il solo ed ultimo manufatto che riporta visivamente alla memoria quella fase della manifattura tessile che ha fatto per secoli la fortuna di Firenze, la follatura dei pregiati panni di lana.
“Le Gualchiere di Remole – affermano Idra e Italia Nostra – sono state considerate per anni un peso di cui disfarsi da parte del Comune di Firenze, che le ha consegnate, nel giugno 2017, a un’asta andata deserta al prezzo irrisorio di 2,2 milioni di euro. Oggi Palazzo Vecchio dichiara pubblicamente la scelta di recuperarne l’uso e la fruibilità, ma in palese assenza di pubblicità agli atti e ai provvedimenti che darebbero corpo a questa apparente volontà”.
A Italia Nostra e a Idra l’architetto Cornieti, da parte sua, ha assicurato: “La Soprintendenza, nell’ambito delle proprie attività istituzionali, si occuperà in maniera concreta della questione verificando lo stato di conservazione del bene, di dichiarato interesse culturale”.
Le associazioni, da parte loro, hanno manifestato l’auspicio che il piano di recupero e utilizzazione del complesso tenga conto dell’esigenza di mantenere funzioni compatibili con la qualità del manufatto e del villaggio che intorno ad esso si sviluppa, a partire da quelle culturali, sociali e produttive che la preziosa presenza dell’atelier dell’artista Piero Gensini ha permesso di continuare a difendere e promuovere negli ultimi decenni.
“Si attende – concludono le due associazioni – che siano resi noti da parte dei Comuni di Firenze e Bagno a Ripoli i contenuti e le reali caratteristiche del processo partecipativo ipotizzato, tenuto conto della molteplicità di soggetti di cittadinanza attiva protagonisti accanto allo scultore Piero Gensini, delle attività di presidio e salvaguardia di questa importante e insostituibile memoria storica”.