“Si ricorda che, sulla base di istanza avente oggetto analogo a suo tempo presentataci, questa Difesa civica ha rivolto in via bonaria ai Comuni di Firenze e di Bagno a Ripoli richiesta di dar conto agli interessati dello stato degli atti concernenti il complesso immobiliare delle Gualchiere di Remole”. Così Sandro Vannini, difensore civico della Toscana, in una nuova lettera di richiamo indirizzata alle due amministrazioni comunali, dopo che Italia Nostra e Idra avevano esternato nelle settimane scorse la propria indignazione per l’annuncio a mezzo stampa di un progetto mai partecipato di riqualificazione delle Gualchiere di Remole.
E’ da marzo 2019 che le due Amministrazioni annunciano di voler “condividere con i cittadini un percorso serio e concreto” per la riqualificazione di un tesoro abbandonato al degrado da decenni. Ma questo coinvolgimento non c’è stato, avevano denunciato le associazioni. E avevano aggiunto: “Al contrario, i due Comuni non hanno mai risposto alle richieste di trasparenza sulla documentazione tecnico – progettuale presentata alla Soprintendenza, né sul percorso partecipativo ipotizzato. L’assessore fiorentino al Patrimonio non abitativo parla di un gruppo tecnico operativo, ma le associazioni non sono state invitate. Quali sono i componenti di questo ‘gruppo tecnico’? Con quali criteri sono stati scelti? Quali requisiti mancano a Italia Nostra e a Idra per essere ammesse al percorso di riqualificazione delle Gualchiere di Remole, uno straordinario bene storico che fino a marzo 2019 la giunta Nardella ha tentato invano di alienare tramite asta pubblica?”.
In realtà, i due Comuni non avevano risposto neppure al primo invito rivolto loro il 9 marzo scorso “in via bonaria” dal Difensore civico, che indicava loro l’opportunità di dare riscontro a domande legittimamente formulate. Adesso il dottor Vannini replica: “Si ritiene che la mancata risposta sia da attribuire alla generale sospensione dell’attività amministrativa fino al 15-5-2020 disposta dalla normativa statale di cui ai DL18/2020 art.103 e DL23/2020 art.17, che si presume abbia riguardato anche le iniziative relative all’oggetto delle richieste degli interessati”. E torna a invitare i Comuni alla trasparenza “comunicando la risposta anche a questa Difesa civica”.