Al culmine di una lite ha messo le mani al collo della convivente e cominciato a strigere in preda a una furia cieca. La donna, un’italiana di 40 anni, è riuscita a divincolarsi dalla morsa ed è fuggita da casa. Poi ha telefonato al 112 raccontando che non era la prima volta che l’uomo, italiano, 43 anni, con cui conviveva da circa un anno, le metteva le mani addosso.
E’ accaduto lunedì scorso, nel pomeriggio, in un appartamento nel centro di Grassina.
La centrale operativa ha subito girato la chiamata ai carabinieri della stazione di Grassina che hanno rintracciato la donna e l’hanno rassicurata. Sul viso e sul collo vistosi lividi a testimoniare quanto aveva appena raccontato.
Dalla ricostruzione è poi emerso che le agressioni si erano ripetute in diverse occasioni nell’arco degli ultimi due mesi, motivo per cui la vittima, che presentava anche una rottura del quinto metacarpo di una mano, conseguenza di una lite del mese scorso, aveva ormai timore per la sua incolumità.
L’uomo è stato arrestato per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate e, su disposizione della Procura della Repubblica di Firenze, portato nel carcere di Sollicciano, dove attenderà l’udienza di convalida e il successivo processo.
La vittima è stata soccorsa da sanitari del 118, in attuazione del codice rosa, per svolgere delle visite di controllo all’ospedale Santa Maria Annunziata. L’intervento dei carabinieri testimonia i continui sforzi fatti da parte dell’Arma e della Procura della Repubblica di Firenze per arginare il fenomeno dei delitti contro le fasce deboli, sempre più d’allarme sociale.