La possibilità di costruire due palazzine per otto appartamenti, in cambio della collina dove si tiene la Rievocazione storcica di Grassina, e di ristrutturare un’antica colonica con fienile, in cambio di un terreno per un possibile futuro ampliamento della scuola d’infazia Masi, a Bubè. Il Consiglio comunale di Bagno a Ripoli ha approvato i due piani attuativi nel corso della sua ultima seduta. Hanno votato a favore i consiglieri di Pd e Liberi e uguali, contro la consigliera di Cittadinanza attiva (assenti i rappresentati di M5S e Fi).
Il primo caso riguarda la collina trasformata in Calvario, dove tradizionalmente viene svolta la Rievocazione della passione di Cristo, tra via Tina Lorenzoni e via delle Fonti. Una previsione urbanistica che risale al 2013. Si tratta di un’area di oltre tre ettari, proprietà Gino Pedretti, che sarà ceduta al Comune in cambio dell’autorizzazione a costruire due palazzine, ognuna con quattro appartamenti, di due piani più garage sotterranei e mansarda, per un totale di 650 metri quadrati. Il piano attuativo prevede, a spese del privato, la sistemazione della strada di accesso all’area della Rievocazione; la sistemazione dell’area a verde pubblico, compresa una parte attrezzata in grado di accogliere almeno 1.500 spettatori; percorsi pedonali interni di collegamento tra via Lorenzoni e via delle Fonti; la realizzazione di un parcheggio pubblico con almeno 20 posti auto.
Il secondo caso riguarda il complesso storico, colonica più fienile, chiamato il Molinuzzo, di proprietà Cooper Bagno a Ripoli. Viene concesso il recupero degli immobili in avanzato stato di degrado in cambio della cessione di un’area di 4.900 metri quadrati, sui quali potrebbe allargarsi la scuola d’infanzia Emanuela Masi, e la realizzazione di percorsi pedonali.
I due interventi sono stati illustrati dalla consigliera del Pd Sandra Baragli: “Verrà un bel lavoro – ha affermato – ma occorrerà predisporre un adeguato servizio di manutenzione nel quale coinvolgere anche il Cat che organizza la Rievocazione. La prima cosa da valutare è l’interesse pubblico: e in questo caso il guadagno è parecchio”. Critica la consigliera Sonia Redini di Cittadinanza attiva: “L’operazione non convince. C’era bisogno di consumare altro suolo in quella zona? Inoltre la Sovrintendenza non ha dato il parere di conformità paesaggistica sostenendo che le nuove palazzine creerebbero un grave vulnus. L’Amministrazione vuole procedere con i piani attuativi nonostante questo ma è una forzatura, è andare contro logica e buon senso. Potrebbe aprirsi un contenzioso con la Soprintendenza che ritarderebbe opere di utilità pubblica. Perché non prender in considerazione alternative progettuali? Si poteva trovare un accordo con la proprietà per un uso della collina solo per i giorni della Rievocazione. Ora tutta quell’area per cos’altro sarà usata?”. “Certamente l’area andrà utilizzata tutto l’anno – ha affermato il consigliere Mirko Briziarelli di Liberi e uguali – Un nuovo parco urbano per Grassina è un fatto positivo”.
La replica alle obiezioni è arrivata dall’assessore all’urbanistica Paolo Frezzi: “I nuovi edifici saranno costruiti in adiacenza al tessuto urbano esistente. Ora il terreno è abbandonato, peggio di così non sarà di sicuro. Giusto pensare ad uso dell’area spalmato nel tempo. I mesi che ci separano da rilascio dei permessi a costruire serviranno per capire l’utilizzo più idoneo dell’area, da non dare solo al Cat ma a tutto il tessuto associativo grassinese. Il recupero del bosco, dei sentieri e dei muri a secco è ridare fruibilità all’area. La Soprintendenza non può dire le case non si fanno, non può entrare nel merito di una previsione urbanistica che non le compete. Nessun soggetto ha potestà per annullare l’intervento perché l’Amministrazione comunale si è mossa seguendo la legge”.