“Mio figlio bullizzato perché gay mentre passeggiava a Grassina”: la denuncia, dura, franca, coraggiosa arriva da una madre Cristiana Bandini, che ha l’ha affidata ad un post su Facebook, nel gruppo “Sei di Grassina se…”, per far conoscere a tutta la comunità il problema.
Il ragazzo, mentre passeggiava con un’amica nei pressi della sede dell’Acli, è stato aggredito da un gruppetto di cinque giovani che lo hanno insultato per la sua omossessulaità è gli hanno lanciato contro una bottiglia di birra.
“È possibile che mio figlio ed una sua amica non possano camminare per Grassina e essere bullizzati (più che altro mio figlio gay) da un gruppo di 5 poppanti che gli hanno tirato una bottiglia di birra! – raccfonta la signora Cristiana – Io non mi fermerò qui dato che è successo ora all’Acli e chiederò se ci sono telecamere perché il bullismo omotransfobico è una specifica forma di discriminazione e/o violenza che consiste in azioni deliberate da parte di uno o più individui finalizzate a denigrare una persona per la sua reale o presunta identità di genere, orientamento sessuale o espressione di genere. Sono veramente arrabbiata che uno/una non possa camminare senza dare noia a nessuno. P.s.: non riporto le parole perché feriscono. Spero di sapere chi sono e guardare in faccia i loro genitori. A proposito lo sapere che posso fare querela e di conseguenza verrà decisa una punizione. Grazie paese di Grassina”.
Il post ha ricevuto numerosissimi commenti di solidarietà e vicinanza con la famiglia della vittima. Fra questo quello del sindaco Francesco Casini: “Cara Cristiana, anche qui voglio ribadire a tuo figlio e a te tutta la mia solidarietà e la vicinanza dell’amministrazione. La vera Bagno a Ripoli non è quella che è andata in scena ieri sera. Episodi simili, che fai bene a denunciare perché non possono restare impuniti, non rispecchiano il vero volto della nostra comunità, sempre in prima linea per rivendicare i diritti di tutti i suoi cittadini e delle sue cittadine, per contrastare ogni forma di discriminazione, a partire da un lavoro incessante nelle scuole. Insieme all’assessora Francesca Cellini, alla Commissione Pace, alla Casa del popolo e a tante associazioni, proprio per questo sabato stiamo promuovendo un incontro contro l’omotransbifobia, cercando di coinvolgere più persone possibili. Con l’assessora Cellini saremmo felici se vorrete e potrete partecipare. Per quanto ci riguarda, come istituzioni, continueremo a fare quanto è nelle nostre possibilità, lavorando con le scuole, con le nuove generazioni, per creare a partire da lì cittadini consapevoli. Purtroppo il nostro Paese è ancora in attesa di una legge contro l’omofobia. Un ritardo che deve essere colmato al più presto. Perché i vuoti normativi spesso sono come l’ignoranza: generano mostri. Un abbraccio”.