Meno di un mese fa, era il 29 settembre, l’Amministrazione comunale comunicava il via libera al progetto di fattibilità tecnico-economica del parcheggio sull’area della Casa del popolo, precisando che erano già stati stanziati 600mila euro per il primo lotto (vedi articolo).
Tuttavia il passaggio di proprietà dell’area, mediante esproprio, dalla Casa del popolo al Comune ancora non è stato formalizzato ed è possibile che chi ha fatto i conti senza l’oste debba rimetterci mano.
Ieri sera l’assemblea dei soci della Casa del popolo (47 partecipanti), a larghissima maggioranza (solo 4 contrari), ha approvato una linea di condotta che di fatto riapre la trattativa.
Appena arriverà la pec dal Comune con indicata la somma prevista per l’esproprio (220.000 euro quella a suo tempo annunciata), sarà attivato un ingegnere a cui è stato già conferito l’incarico di ricalcolare il valore dei terreni e formulare una controperizia. Secondo alcuni, infatti, i tecnici del Comune avrebbero dato una valutazione più bassa del valore reale di quell’area. Pronto anche un pool di avvocati nel caso si dovesse aprire una vertenza legale col Comune.
“La decisione di cedere l’area al Comune di Bagno a Ripoli, con relativa valutazione, l’abbiamo ereditata dalla precedente gestione – dice Vanni Materassi, presidente della Cdp dal maggio scorso – Siccome è una trattativa che va avanti da molti anni e il cui esito, probabilmente, coinvolgerà anche le prossime gestioni, il consiglio direttivo ha ritenuto opportuno consultare l’assemblea dei soci che, in maniera saggia, ha scelto un percorso da seguire. Appena avremo per scritto l’offerta ufficiale del Comune e le conclusioni della controperizia, convocheremo una nuova assemblea dei soci per decidere come muoversi”.
Possibile contenzioso in vista con il Comune? “Nei prossimi giorni spero di incontrare il sindaco, ma il nostro obiettivo è mantenere un dialogo con il Comune. La Casa del popolo è sì, un soggetto privato, ma credo sia evidente a tutti il risvolto sociale che ha per i cittadini. Crediamo sia giusto non depotenziarne le possibilità, nell’interesse di tutti”.
Logico che alla Casa del Popolo di Grassina cerchino di avere il giusto prezzo dall’esproprio, ma aver fatto due conti prima e non aspettare ora, sarebbe stata una mossa più in sintonia con l’interesse generale. Che il nuovo parcheggio nell’area della CdP serva a Grassina come il pane è un dato condiviso, rallentarne o addirittura bloccarne l’iter realizzativo è una grossa responsabilità.