L’acceso dibattito sui due piani attuativi per la collina delle Rievocazione e l’area del Molinuzzo, a Grassina, approvati dall’ultimno Consiglio comunale (vedi articolo), potrebbe spostarsi dall’arena di Facebook a un’aula di tribunale. Un post di Sergio Morozzi, storico animatore del gruppo Cittadinanza attiva, particolarmente critico sull’operazione e contentente alcune pesanti insinuazioni sui rapporti tra Amministrazione comunale e privati, ha mandato su tutte le furie il sindaco Francesco Casini, che ha replicato per le rime: “Stiamo valutando seriamente la possibilità di ricorrere ad una querela per diffamazione”.
Questi i passi del post di Morozzi, dove si definisce “bravata” l’approvazione dei due piani urbanistici, che suonano come un vero e proprio atto d’accusa: “Si è dato il benestare per un vulnus irreversibile perpetrato solo per interessi privati camuffati da Venerdì Santo. Soluzioni ci sono ma la mediazione non è il forte di questa Amministrazione impegnata più a garantirsi il futuro che il territorio… Ne valeva la pena per una manifestazione che si tiene una volta l’anno e per la quale è in calo sempre più l’interesse da parte della popolazione?… con la precedente Amministrazione si erano poste le basi per creare alternative che avrebbero potuto essere praticate ora più che mai (volendolo) visto che i due piani attuativi della Rievocazione e del Molinuzzo sono realizzati dallo stesso ‘proprietario-costruttore’. Già… nessuno si chiede perché tutti gli interventi di nuova edificazione in atto e programmati a Bagno a Ripoli siano portati avanti da un’unica “Cooperativa”?? alla quale fa capo l’architetto Dei? Neppure all’Antella se ne sono accorti?… C’era l’urgenza di oscurare il flop della Variante agli elettori di Grassina con l’ennesimo giardino… Così si sono trovate addirittura scorciatoie presso la Soprintendenza”.
“In questo suo post, come accade spesso, ci sono solo un sacco di baggianate, falsità ed offese – commenta il sindaco Casini, opponendo insinuazioni a insinuazioni e minacciando il ricorso alle vie legali – Mi dispiace per lei signor Morozzi che questo nasca dietro la sua abitazione ma dovrà farsene una ragione… La sua sterile propaganda stavolta però ha davvero superato il limite… Stiamo valutando seriamente la possibilità di ricorrere ad una querela per diffamazione. Segnaleremo la vicenda anche al Sovrintendente e alla Regione, parimenti oggetto delle sue calunnie, e anche loro faranno i passi che riterranno più opportuni. Il ricavato della querela, lo dico già da ora, sarà utilizzato per abbellire il parco giochi”.
Le accuse di Morozzi vengono respinte al mittente anche dal capogruppo Pd in Consiglio comunale Andrea Bencini: “Credo che stavolta tu abbia davvero esagerato – scrive su Fb – si può non essere d’accordo sul merito dei piani attuativi ma non è accettabile l’accusa di aver fatto prevalere l’interesse particolare su quello generale perché è avvenuto esattamente il contrario”.
Ci va giù dura (anche con le passate Amministrazioni comunali) la consigliera comunale Sandra Baragli che nel suo post scrive: “Ho letto con stupore questo post. Non credevo si potesse arrivare a tanto. Qui ci sono gli estremi per una querela. Si comincia col definire bravata l’attuazione di un piano in discussione da anni. Si mette in discussione che nessuno abbia provato a fare una trattativa con la proprietà e che questo sia di fatto un dono a un costruttore. Si accusa un sindaco di non sapere cosa accade nel suo territorio e un soprintendente (perché il parere è del dott. Pessina in persona) di essere in combutta con un’amministrazione corrotta… Dove erano tutti questi ambientalisti quando si costruiva a diritto senza davvero tenere conto dell’impatto? Qualcuno in consiglio comunale, qualcuno anche in giunta. Mi sono stufata di sentirmi dare lezioni da chi in passato ha cementificato in modo inadeguato, senza tenere conto della viabilità insufficiente e della mancanza di servizi correlati… Queste due costruzioni sono attigue alle esistenti, non sono in mezzo al parco. Qualche malpensante vocifera che tolgono la visuale a casa tua. Non mi permetto di fare certe insinuazioni, ma vedo che tu non ti periti a farne di molto più pesanti”. Post sul quale arriva la condivizione del presidente del Consiglio comunale Francesco Conti e del consigliere Claudio Falorni.
Chiamato direttamente in causa da Morozzi, nel social-dibattito è intervenuto anche Andrea Lauri, presidente della Cooper Bagno a Ripoli: “Esprimo tutto il mio disappunto per le parole esternate dal Sig. Morozzi, e vorrei invitarlo ad una seria ed attenta riflessione su quanto esposto. Trovo le sue parole molto offensive e completamente fuori luogo. Nel caso in cui voglia continuare nella discussione sull’argomento la prego vivamente di riportare i toni su di un altro piano, tenendo la Cooperativa fuori da ogni discorso! mi permetta solo una precisazione: la Cooper Bagno a Ripoli è proprietaria solo dell’area denominata Molinuzzo”.
Risentito Daniele Locardi, presidente del Cat, che organizza ogni anno la Rievocazione Storica di Grassina: “Lasciatemi esternare tutta la mia amarezza nello scoprire con quanta leggerezza e meleggiamento viene trattata la manifestazione nel post del Sig. Morozzi… Se le può interessare può chiedere scusa, non a me ci mancherebbe, a tutti i figuranti ed a tutti coloro che si impegnano alla realizzazione della Rievocazione”.