Si è spento domenica scorsa, all’età di 83 anni, nella sua casa di Grassina, Guidobaldo Passigli, ex presidente della comunità ebraica fiorentina, dal 2010 al 2012, e a lungo direttore della tipografia Giuntina. Era malato da tempo.
Solo qualche giorno fa, il 23 marzo, aveva avuto la soddisfazione di vedere coronati gli sforzi suoi e della sua famiglia per ricordare i nonni deportati e morti ad Auschwitz nel 1943. Alla presenza del sindaco Francesco Casini erano state murate due pietre d’inciampo, alla memoria di Guido Passigli e di sua moglie Virginia Coen Passigli, in via San Michele a Tegolaia, di fronte alla casa che fu dei due coniugi ebrei (vedi articolo).
L’unico documento fatto uscire dal collegio militare di via della Lungara a Roma, dove gli oltre mille ebrei catturati dai tedeschi furono imprigionati prima della deportazione ad Auschwitz, fu scritto proprio dai nonni di Guidobaldo, che alcuni giorni prima avevano intrapreso un viaggio da Firenze a Roma per cercare un po’ di conforto dopo la scomparsa prematura di loro figlio Raffaello, il padre di Guidobaldo, avvenuta alle porte del fatidico otto settembre.
Nello stesso periodo il piccolo Guidobaldo avrebbe trovato rifugio nell’istituto di suore di San Giuseppe di via del Guarlone a Rovezzano. A salvarsi anche la madre Albana Mondolfi che nel 1946 incontrò Schulim Vogelmann, sopravvissuto alla Shoah, che ad Auschwitz aveva perso la moglie e la figlia di otto anni. Da quell’unione, celebrata con un matrimonio l’anno successivo, sarebbe nato Daniel, il fratello al cui fianco Guidobaldo ha intrapreso numerose iniziative che hanno dato lustro nazionale all’ebraismo e alla cultura ebraica.
I funerali di Guidobaldo Passigli si sono svolti oggi, martedì 29 marzo, al cimitero di via di Caciolle.