“Mondeggi bene comune” annuncia un’offensiva legale nei confronti delle istituzioni: Città Metropolitana (proprietaria di villa e terreni) e Comune di Bagno a Ripoli. Può sembrare paradossale che chi occupa abusivamente da quasi quattro anni due coloniche e alcuni campi dell’ex tenuta agricola ricorra alle “carte bollate”, ma è proprio così. Due i fronti aperti: il primo riguarda il riconoscimento degli occupanti come comunità che autogestisce beni comuni per uso civico (facendo riferiemento all’esempio dell’ex asilo Filangieri di Napoli, la cui concessione da parte del sindaco De Magistris è però oggetto di due inchieste da parte di magistratura e Corte dei conti per abuso d’ufficio e danno erariale); il secondo, la valutazione di azioni legali per “mettere bastoni fra le ruote” alla vendita all’asta di villa, coloniche e terreni (il bando, secondo indiscrezioni raccolte dai mondeggini, dovrebbe arrivare a febbraio).
Alla richiesta di “manifestazione di interesse” da parte della Città Metropolitana, come rivelato da QuiAntella (vedi articolo) hanno aderito cinque soggetti: oltre a Mondeggi bene comune e un privato cittadino, la Bl Consulting, società specializzata nel recupero di grandi complessi immobiliari; la MyGroup, società di consulenza per aziende che ha affiancato la cordata italo-inglese nell’acquisto del Castello di Sammezzano, nel comune di Reggello; la Chianti Ruffino, marchio che fa parte della galassia della multinazionale americana Constellation Brands, già proprietaria in zona delle tenute di Poggio Casciano e Monte Masso.
La strategia è stata annunciata in un’assemblea pubblica che si è tenuta ieri pomeriggio (domenica 14 gennaio) alla Casa del popolo di Balatro, davanti ad una sessantina di persone.
Alla richiesta di legalità, che spesso gli viene rivolta, gli occupanti contrappongono il concetto di “legittimità”. “La legalità viene usata come scudo formale dal potere – afferma il professor Ugo Mattei, docente di diritto civile all’Università di Torino, le cui parole sono state fatte ascoltare durante l’assemblea – C’è una retorica della legalità. Ma la legittimità di un comportamento è più importante della legalità”.
L’assemblea è stata l’occasione per fare un punto sull’occupazione e sugli stati di avanzamento del progetto Mondeggi bene comune – Fattoria senza padroni. Le dimensioni dell’occupazione si sono ormai allargate a macchia d’olio. Secondo quanto hanno riferito alcuni rappresentanti dei mondeggini, dei circa 200 ettari di terreni dell’ex azienda agricola Lappeggi-Mondeggi, solo 130/140 risultano realmente coltivabili e di questi Mondeggi bene comune ne ha recuperati il 62,5%. “Entro l’estate – è stato annunciato – arriveremo a circa l’80%”. In particolare sarnno “annessi” altri due appezzamenti di oliveta da destinare ai cittadini che vogliono prendersi cura di un certo numero di piante (attualmente sono 113).
L’attività dei mondeggini prevede erboristeria, frutteto, panificazione, seminativi, vigna, ulivi, birra, zafferano, api, ortaggi. I prodotti vengono venduti su circuiti commerciali alternativi. I proventi – dichiarano – servono per coprire le ingenti spese di sistemazione delle due coloniche occupate, soprattutto il rifacimento dei tetti, il rattoppo delle strade bianche circostanti, la realizzazione di impianti di recupero dell’acqua piovana, l’acquisto di macchine per coltivare la terra. Con particolare orgoglio è stata annunciata la collaborazione con docenti della facoltà di Agraria dell’Università di Firenze per condividere con gli studenti l’esperienza della “Scuola contadina”, rivolta a tutti coloro che intendono avvicinarsi a pratiche di coltivazione ambientalmente sostenibili.
Le “ingenti spese di sistemazione delle due coloniche occupate…” sono un fatto molto GRAVE! Gli interventi edilizi, in genere, per essere eseguiti hanno bisogno di un titolo abilitativo che è richiedibile solo da coloro che ne hanno la titolarità legale (proprietario o titolo)…altrimenti si tratta, anche per queste, di attività! Senza parlare del fatto che il titolo deve essere corredato di asseverazione da parte di un tecnico che ne dichiara la conformità agli strumenti urbanistici ecc…
Ciao Laura, hai fatto un intervento un pò triste. Sappiamo benissimo che gli interventi devono essere corredati da vari documenti (abbiamo vari tecnici all’interno del nostro percorso) ma se piove nelle stanze ed interveniamo per mettere la guaina per isolare il tetto facciamo un favore a noi e a te (è una proprietà pubblica) perchè evitiamo che un’ulteriore tetto e casa frani. E’ stato fatto un intervento simile anche sul tetto della villa, se hai voglia vai a vedere quando soldi pubblici è costato.
Se hai voglia di capire meglio cos’è un bene comune e cosa viene fatto da quasi 4 a Mondeggi ti invitiamo a venire su e a darci un’ora del tuo tempo per accompagnarti in un giro con spiegazione politico-sociale-economica. Rimani pure della tua idea ma almeno vieni una volta a capire di cosa stai parlando.
Alessio
Attività abusive!
Buongiorno Alessio, innanzitutto grazie per la risposta.
La proprietà è pubblica pertanto l’intervento è illegittimo, non avendone voi la titolarità legale.
Non si tratta di una mia semplice opinione né di una mia interpretazione politico-sociale, ma piuttosto di una constatazione tecnico-oggettiva.
Il fatto che sia un bene pubblico non vuol dire che si possa operare solo come meglio lo si ritiene e senza il rispetto delle regole edilizie, sociali e di sicurezza basilari. Questo non è certo un favore per la comunità!!!
Non dubito sul fatto che ci siano tecnici competenti all’interno del vostro percorso, fatto sta che a maggior ragione dovrebbero vigilare sulla correttezza dell’operato, esiste anche un codice deontologico che ciascun tecnico è tenuto a rispettare…eviterei di speculare sulla questione “spreco dei soldi pubblici”.
Il fatto che operiate attivamente e intensamente da 4 oltre anni, anche con numerosi risultati, non vi solleva dal rispetto delle regole e degli altri.
Grazie e buona serata
L.
Ciao ancora Laura, spero che il Matteini non si infastidisca se facciamo una discussione qui. Ti faccio un esempio per provare a darti un altro punto di vista. I partigiani erano illegali, clandestini eppure sono stati fondamentali per la “libertà” che abbiamo oggi (è un esempio, non siamo alla loro altezza). Nel 1955 Rosa Parks negli USA si rifiutò di alzarsi per lasciare il posto ad un bianco e cambiò la storia dei diritti civili. Questi esempi per farti capire che ogni tanto nella vita può succedere di fare qualcosa di “illegale” se è per il bene della comunità, dell’ambiente e della società in cui viviamo.
Ti rinnovo l’invito, un’ora della tua vita per mettere un piccolo piede in un pezzettino di terra gestito in maniera illegale da un comitato convinto di fare anche i tuoi interessi. Non ho la pretesa di farti cambiare idea ma quella di farti vedere cos’è per noi un bene comune. Ti accompagno personalmente, questo fine settimana. Se mi dai un minimo di anticipo un’ora per una passeggiata con spiegazione la trovo. Scrivimi in privato se preferisci per fissare: alessiocapezzuoli@gmail.com
Ciao,
L’esempio dei partigiani, così come gli altri, li trovo furi luogo in questo caso!
Ripeto, non si tratta di una opinione politico-sociale e non metto in discussione alcuna ideologia che ha generato l’opera “Mondeggi Bene Comune”, in questo caso si tratta di una oggettività degli eventi…
Un’opera edilizia abusiva non è in nessun caso un bene per la comunità neanche se a monte ci sono le più nobili intenzioni sociali:
– non lo è perché prima di tutto vanno garantiti e rendicontati i principali livelli di sicurezza per chi esegue l’intervento, per chi adesso occupa quegli gli spazi e per chi lo farà in futuro.
– non lo è a livello economico perché rappresenta un danno per l’erario che ricade sulle spalle di tutti (non è corretto!)
– non lo è perché nessuno se ne assume la responsabilità (i partigiani si sono assunti eccome la responsabilità delle loro azioni per garantire la nostra libertà…pagando anche un caro prezzo)
– non è lo è perché non porta ad alcuna “rivoluzione del sistema” in termini tecnici!
Detto questo…ci incontreremo presto, non questo fine settimana perché ho già altri impegni, ma presto!
Grazie per l’interessante dibattito!
L.
Ok Laura, attendo tue notizie. Ti rispondo a voce a quest’ultima cosa che mi hai scritto. Grazie per il tono civile e la disponibilità a conoscere.
A.