“Ho stretto amicizia solo con i fr… così non ho mai avuto noie”: usa un termine bandito dal politacally correct l’attrice Gianna Giachetti nel raccontare, con linguaggio colorito e senza peli sulla lingua, alcuni aneddoti della sula lunga carriera fra teatro, radio, cinema e televisione.
Brillante, dissacrante, sanguigna. “Siccome si sapeva che ero vergine, perché facevo amicizia solo con gli omosessuali, quello str…o di Corrado Pani, perché era uno str… o, mi prendeva in giro – racconta prima sboccata, poi quasi commossa – Allora Luchino Visconti, che era il regista dello spettacolo a cui stavamo lavorando, gli lanciò contro una sedia colpendolo alla gamba malata. Mi accarezzava la guancia , Luchino, e mi diceva: Gianna, come sei bella”.
“Il senso del mestiere? Trasmettere emozioni. Si deve sentire la responsabilità di essere attori”. “Recitare è un grande appagamento per noi stessi”. “Cosa mi ha dato più soddisfazione? Sicuramente il teatro”. “L’attrice più brava? Sara Ferrati, ma anche Rina Morelli”.
E del programma di cucina “Il club delle cuoche” che ricordi ha? “Mi sono divertita e sono anche ingrassata, perché la roba che cucinava la Messeri io la mangiavo davvero, mica come la Lucia Poli che scartava tutto…”.
A 88 anni Gianna Giachetti ha ancora un sogno nel cassetto? “Mi piacerebbe recitare una tragedia greca a Siracusa”.
Queste e tante altre storie di vita e di spettacolo si possono leggere nel libro “Gianna Giachetti, attrice. Intervista con il teatro” (102 pagine, edizioni Sarnus, 12 euro), scritto a quattro mani con il giornalista e scrittore Enrico Zoi, che è stato presentato domenica pomeriggio alla Carrozza 10, all’Antella alla presenza degli autori.