Un mazzo di fiori in largo Emanuela Loi per rendere omaggio alle vittime della strage mafiosa di via d’Amelio a trentun anni di distanza. A collocarlo, questa mattina, giorno dell’anniversario, il presidente del Consiglio comunale Francesco Conti e le rappresentanti di Spi Cgil e Auser Bagno a Ripoli che nel maggio 2019, insieme all’Amministrazione, furono promotori dell’intitolazione del luogo alla giovane poliziotta morta durante l’attentato al giudice Paolo Borsellino e ai colleghi della scorta.
“Un piccolo gesto, ma importante, per ringraziare simbolicamente tutti coloro che ogni giorno sono in prima linea, anche a costo della propria vita, per combattere la mafia e difendere la nostra Repubblica e le nostre istituzioni democratiche. Un momento di ricordo ma anche un impulso a darci tutti da fare, ognuno nel suo piccolo, nella propria quotidianità, per difendere i valori di giustizia contro ogni zona d’ombra”, ha commentato il presidente Conti.
Il 19 luglio 1992 il giudice Paolo Borsellino viene ucciso dalla mafia in via D’Amelio a Palermo con un’autobomba carica di esplosivo, mentre si reca a fare visita alla madre. Con lui muoiono gli agenti della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Nemmeno due mesi prima, il 23 maggio 1992, a Capaci, la mafia aveva ucciso il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Emanuela Loi è stata la prima donna poliziotto a morire in servizio per mano della mafia, a soli 25 anni. Il 16 maggio 2019 Bagno a Ripoli ha intitolato ad Emanuela Loi il piazzale adiacente alla Croce Rossa nella frazione capoluogo, con un’iniziativa promossa insieme ad Auser e Spi Cgil.