Il linguaggio usato dai media, che può influenzare l’opinione pubblica, ha una responsabilità nei casi di violenza sulle donne. Se ne è parlato ieri nell’incontro “Parole contro”, organizzato dal Comune di Bagno a Ripoli in collaborazione con la Commissione Pace e diritti e il Teatro comunale di Antella, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Sul palco la dottoressa Francesca Pampaloni, responsabile della Ginecologia per l’infanzia e l’adolescenza di Careggi, l’avvocata Elisa Gordigiani, il giornalista Sandro Bennucci, presidente dell’Associazione stampa toscana. A coordinare e stimolare gli interventi, la giornalista Erika Calvani, volto noto della Tv.
L’Amministrazione comunale era rapprsentata dalle assessore Eleonora Francois e Francesca Cellini.
“Una narrazione distorta porta a una percezione distorta”, ha affermato Bennucci, snocciolando una casistica di definizioni di omicidi di donne come frutto di amore, passione, gelosia. Il presidente dell’Ast ha anche ricordato che il sindacato dei giornalisti, in questi ultimi anni, ha organizzato alcuni corsi di aggiornamento professionale mirati proprio a modificare un certo linguaggio stereotipato usato in articoli di violenza sulle donne.
La dottoressa Pampaloni si è invece soffermata sull’attività del Codice rosa, la cui attenzione si allaga a tutti i soggetti fragili, oltre alle donne oggetto di violenza, a disabili, anziani, omosessuali: tutti soggetti spesso protagonisti di maltrattamenti. Di problema culturale ha parlato l’avvocatessa Gordigiani, sottolineando che la donna non è di per sè un soggetto fragile ma va messa in condizione di mostrare la propria forza.
L’incontro si è chiuso con una piccola fiaccolata, prima davanti alla Carrozza 10, poi davanti al Teatro comunale e ad un drappo rosso in memoria delle 104 donne vittime di femminicidi nei primi nove mesi dell’anno.