Non una ma due prove di maturità: tra qualche giorno l’esame di stato al liceo Gobetti-Volta, stasera (martedì 11 giugno) l’esordio sui banchi del Consiglio comunale di Bagno a Ripoli. Corso Petruzzi, che compirà 19 anni il prossimo 14 settembre, entra di diritto nella storia istituzionale di Bagno a Ripoli come il più giovane consigliere comunale.
Nella seduta inaugurale, oggi alle 21 in piazza Peruzzi all’Antella, subentrerà come primo dei non eletti a Eleonora Francois chiamata dal sindaco Casini a far parte della giunta. Conosciamo meglio questo millennial.
Petruzzi, hai già scelto cosa fare dopo la maturità?
Ho quasi deciso per Giurisprudenza, in alternativa Scienze politiche. La materia mi piace e può aprire tante strade. Penso anche al concorso per commissario di polizia.
Dove abiti?
In via di Vacciano, vicino alla chiesa di San Giusto a Ema, da sempre. Sono nato qui. Vivo con la mia famiglia, ho una sorella di 27 anni e un fratello di 23, io sono il più piccolo. Ho frequentato l’asilo di Bubè, le elementari in via di Lilliano e Meoli, la media Redi, e il Gobetti.
Hai qualche hobby?
Il calcio: quest’anno ho giocato a Pontassieve negli juniores regionali come terzino o esterno. Però era troppo impegnativo, tre allenamenti alla settimana a Pontassieve da conciliare con lo studio. Nell’ultimo mese sono tornato al Belmonte, la mia prima squadra. Sono tifoso viola. E, campanilisticamente, dico “forza Grassina”.
Come nasce la tua candidatura?
Seguo la politica, mi piace. Ad una cena per il sindaco Sottani di Greve, la figlia di Simone Dessì, anche lui eletto in Consiglio comunale, mi ha detto che cercavano giovani da inserire nella lista civica. “Io ci sono”, ho risposto. Il giorno dopo ho avuto un colloquio con Francesco Casini ed ecco la mia candidatura. Però non mi aspettavo di entrare in Consiglio comunale.
La lista è andata bene.
La lista è andata forte perché era composta da molte persone valide e conosciute.
Così la prima volta che hai votato, hai potuto farlo per te stesso.
Sì, mi ha fatto un certo effetto votare e vedere il mio nome sulla lista.
Come ti vedi in Consiglio comunale?
Dovrà essere un’esperienza formativa. Devo imparare, vedere come si muovono gli altri, ma questo non significa che non possa far valere le mie ragioni. Non voglio essere passivo.
Hai seguito le varie scelte dell’Amministrazione comunale in questi anni?
All’ inizio non molto, ero troppo giovane. Ultimamente, invece, ho iniziato a seguire l’attività del Comune e penso di poter dire la mia.
Come hanno reagito i tuoi compagni di classe e i professori?
Amici e compagni di classe mi hanno sostenuto. Hanno visto in me uno che può condividere le loro idee. Per esempio ho dato il mio parere sul prolungamento dell’orario della biblioteca di Ponte a Niccheri: era un’esigenza di noi frequentatori. I professori sono stati felici per me: è un’ esperienza che a questa età non capita spesso. Mi prendo una responsabilità accanto ad un’altra che è la maturità. Ci vuole testa sulle spalle e impegno. E’ stato apprezzato.