Il lavori di Pavimental, per conto di Autostrade, nella valle dell’Isone, funzionali alla realizzazione della terza corsia, finiscono davanti alla Procura della Repubblica. Un esposto è stato presentato, il 6 febbraio scorso, a firma di Perfilippo Checchi presidente del Circolo Legambiente di Bagno a Ripoli, Leonardo Rombai, di Italia Nostra, Sergio Morozzi del comitato L’Autostrada che vogliamo, Valerio Pellegrini, per i comitati Salviamo la valle dell’Isone, Sonia Redini, consigliera comunale di Per una cittadinanza attiva. Un altro esposto era stato presentato nell’agosto del 2017 al Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri.
Il progetto di ampliamento dell’autostrada A1 fra Firenze Sud ed Incisa-Reggello prevede, prima della galleria di San Donato (provenendo da nord), la modifica di una curva mediante la realizzazione di un enorme terrapieno, alto fino a venti metri, formato da un milione e mezzo di metri cubi di terre e rocce risultanti dagli sbancamenti effettuati per ampliare l’autostrada e dallo scavo della nuova galleria.
“Le terre – si legge nell’esposto – verranno trattate a calce, presenteranno in parte sostanze inquinanti e saranno riportate direttamente nella valle in un’area di circa venti ettari, sopra il terreno ed i torrenti esistenti, provocando la definitiva ed irreversibile distruzione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali presenti, alcune delle quali sono protette dalla Direttiva europea sugli habitat, dalla Convenzione di Berna, da leggi regionali toscane e/o incluse nella Lista Rossa Iucn. Lo studio di impatto ambientale a corredo del progetto non ha considerato le gravi ripercussioni su questo delicato ecosistema, le amministrazioni locali e regionali nulla hanno fatto per difenderlo, essendosi limitate a blande prescrizioni che non intaccano la sostanza del progetto e a chiedere ben altre compensazioni che non compenseranno mai il grave danno ambientale che verrà provocato. Il risultato è che l’iter autorizzativo ha seguito il suo corso, senza che i cittadini siano stati informati tempestivamente ed abbiano potuto esercitare i loro diritti”.
Secondo i firmatari dell’esposto si è di fronte ai reati di “disastro ambientale” o “inquinamento ambientale”, mentre l’approvazione dell’opera “si fonda su studi carenti e su motivazioni inconsistenti che contrastano con le norme comunitarie, internazionali e regionali a tutela degli habitat e delle specie animali e vegetali”. Pavimental ha iniziato i lavori nell’area in questione il mese scorso “con opere che hanno già provocato danni devastanti”. Per questo nell’esposto si chiede alla Procura il sequestro delle aree interessate dai lavori.