Sarà il Tribunale civile di Frenze a stabilire torti e ragioni nella controversia giudiziaria sulla Variante di Grassina, che vede contrapposte Citta Metropolitana di Firenze e impresa Sirem. Dopo la posa della prima pietra, il primo aprile del 2017, i lavori affidati alla Sirem che si era aggiudicata l’appalto, stentarono a decollare. Dopo oltre un anno, nell’agosto del 2018, di fronte ad una minima percentuale di opera realizzata, la Città Metropolitana, in accordo col Comune di Bagno a Ripoli, decise di revocare l’appalto alla Sirem.
L’impresa reagì, contestando le ragioni addotte dall’ente pubblico e chiedendo un risarcimento danni di 8 milioni di euro come rivelò in esclusiva QuiAntella (vedi articolo). In questi anni si sono susseguite alcune udienze (la prima nel dicembre del 2018) per l’affidamento delle perizie e l’esame delle stesse. Nei giorni scorsi la Sirem ha presentato alla Città Metropolitana una proposta di conciliazione per chiudere la controversia.
Proposta respinta. La Città Metropolitana, infatti, è convinta delle proprie buone ragioni per la revoca dell’appalto. Il procedimento andrà così avanti fino alla sentenza del Tribunale, la cui data non è stata ancora fissata.
Intanto procedono i lavori della Variante con il nuovo raggruppamento di imprese concentrati, in questi giorni, soprattutto nell’area di Ponte a Niccheri.