Elezioni Regionali: chi sono i candidati del Pd a Bagno a Ripoli

Alle prossime elezioni Regionali, previste per il 20 e 21 settembre, gli elettori del Pd a Bagno a Ripoli potranno scegliere fra sei candidati: Massimiliano Pescini, Fiammetta Capirossi, Cristiano Benucci, Barbara Cagnacci, Alessio Meloni, Annamaria Cariglia (i nomi sulla scheda saranno in quest’ordine). La comunicazione ufficiale è arrivata sabato sera al termine della riunione della direzione toscana del partito.

Bagno a Ripoli fa parte del collegio Firenze2 che comprende i comuni di Mugello, Val di Sieve, Valdarno, Chianti.

I candidati sono sei ma la “battaglia” delle preferenze per la conquista di un posto in consiglio regionale dovrebbe essere ridotta ai primi tre in lista. Se il Pd riuscirà a confermare nel collegio la percentuale ottenuta cinque anni fa, dovrebbero essere du i seggi disponibili. Nel 2015 furono elette Fiammetta Capirossi (7.352 preferenze) e Serena Spinelli (5.454).

Il favorito numero uno è il capolista Massimiliano Pescini, 46 anni, sindaco di San Casciano dal 2009 al 2019, ex consigliere della Città metropolitana con deleghe a mobilità, trasporti, viabilità e partecipate; attualmente responsabile enti locali del Pd regionale. Su di lui dovrebbero convergere i voto dei comuni del Chianti e anche tutte le componenti del Pd di Bagno a Ripoli paiono compatte nell’appoggiarlo.

Notevoli chances ha anche Cristiano Benucci, 45 anni, dal 2012 sindaco di Reggello. Il suo “patrimonio” elettorale è costituito dai centri del Valdarno e della Val di Sieve.

Ovviamente tra i favoriti Fiammetta Capirossi, 55 anni, consigliera regionale uscente, che conta sull’apporto dei comuni del Mugello dove, prima del salto in Regione, si è fatta apprezzare come assessore del Comune di Scarperia e San Piero.

I tre outsider sono Barbara Cagnacci, 51 anni, ex vicesindaca di Londa; Alessio Meloni, 20 anni, consigliere comunale di Palazzuolo sul Senio, e Annamaria Cariglia, nel 2009 candidata della Lista Renzi al consiglio comunale di Firenze.

Alle elezioni Regionali si possono dare al massimo due preferenze ma differenti di genere: un uomo e una donna.