Avete presente i lavori in corso in via di Pulicciano, accanto alla scuola Michelet, all’Antella? Sono un buon esempio, anche se in scala ridottissima, di cosa avverrà nella valle dell’Isone con la costruzione della terza corsia dell’A1. Anche l’appezzamento di terreno lungo via di Pulicciano è sottoposto ad un mini “rimodellamento morfologico”.
La terra di scavo proveniente dagli sbancamenti per l’edificazione di alcune palazzine residenziali, viene accumulata sull’area vicina, destina a verde. Quelli che oggi sono mucchi di terra, verranno spianati e rullati su tutta la superficie che da pendente si trasformerà in pianeggiante. Il muro a retta che è già stato costruito ha lo scopo di contenere questo terrapieno. Alla fine il livello del terreno sarà alzato di un paio di metri. Niente di sconvolgente quindi.
Ora provate ad immaginarvi questo effetto amplificato, molto amplificato. La valle dell’Isone interessata dal rimodellamento è di circa 24 ettari: ovvero, a occhio e croce, l’area del terreno in via di Pulicciano moltiplicata per cento. L’altezza dello strato di terra riportata, arriverà a una ventina di metri: più o meno l’altezza dei cipressi accanto alla scuola (foto sopra). Uno stravolgimento difficile anche da immaginare. Società Autostrade sostiene che si tratti della miglior soluzione tecnica per consolidare una zona soggetta a franosità. Tanto che se non fosse stata disponibile la terra degli sbancamenti (1,5 milioni di metri cubi) l’avrebbero fatta venire da altre zone.
Ammesso che al termine dell’intervento, come assicurano da Autostrade mostrando bucolici rendering (foto a destra), l’attuale valle dell’Isone venga ripristinata, corsi d’acqua compresi, resta il problema del durante. Il “rimodellamento morfologico” non si concretizzerà con un colpo di bacchetta magica: da così a così. Questo avviene nella proiezione delle slide. In realtà il lavori dureranno tre o quattro anni (e non voglio neanche pensare a cosa accadrebbe se per un qualsiasi motivo dovessero interrompersi). Durante questo lungo lasso di tempo la “valle in ricostruzione” sarà soggetta ad ogni capriccio del meteo (pioggia, bombe d’acqua, vento, neve, sole). Come sarà fronteggiato dai grandi cumuli di terra in attesa di sistemazione? Quali saranno gli effetti sulle aree semi rimodellate? Tutto previsto? Può darsi. Ma esiste il precedente di un intervento di questo tipo, andato a buon fine, per tranquillizzare la popolazione?
Sappiamo benissimo che quello che dice Autostrade spa è una balla. Potevano aggiungere la terza corsia scegliendo un altro progetto e un’altra destinazione delle terre, ma è sempre una questione di convenienza…….