Il futuro urbanistico di Bagno a Ripoli non va cercato nella palla di vetro di qualche chiromante ma nelle carte e nei documenti dei nuovi Piano strutturale (la visione strategica a lungo termine) e Piano operativo (casa fare e dove farlo nei prossimi cinque anni) che ieri sono stati adottati dal Consiglio comunale. Hanno votato a favore Pd e Cittadini per Bagno a Ripoli; contrari Cittadinanza attiva e Lega; astenuto il Gruppo Misto.
Complessivamente si prevede la possibilità di nuova edificazione per 65.570 metri quadrati (18.620 mq residenziale; 21.400 mq industriale/artigianale; 8.850 mq commerciale; 3.200 mq turistico; 13.500 mq direzionale e servizi) e recupero di immobili già esistenti per 81.530 mq (26.380 mq dei quali destinati a residenziale).
“È un atto importantissimo per Bagno a Ripoli – ha commentato il sindaco Francesco Casini –, è lo strumento principale per disegnare il futuro urbanistico di un territorio, prevedendone funzioni e destinazioni: in una parola, il volto di domani. Ne scaturisce la visione di un territorio che sa crescere e svilupparsi nel segno della sostenibilità, in continuità con la sua storia e la bellezza del suo paesaggio, impegnato a riqualificare e valorizzare i propri centri urbani, a dialogare e integrarsi con le realtà che lo circondano, la città di Firenze da un lato il Chianti e il Valdarno dall’altro. A coniugare nuove infrastrutture e mobilità sostenibile. In grado di dare risposte concrete ai bisogni dei suoi cittadini, alle sue realtà artigianali così come alle aziende di livello internazionale. Attento alla qualità dei servizi per le famiglie, la scuola e il benessere dei cittadini di tutte le età”.
“La domanda che ci ha guidato in questo cammino – ha concluso il sindaco Casini – è stata: che territorio vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi? Un territorio che guarda al futuro rispettando le sue radici, che investe su stesso e sa svilupparsi, tutelando al contempo la propria bellezza, la sua identità, il suo paesaggio. Un territorio che non ha paura di guardare avanti, che non sceglie la strada dell’immobilismo, che decide di fare cambiamenti ma sempre all’insegna della qualità e del rispetto. Con questo Piano – ha chiosato il sindaco – penso che ci riusciremo”.
Di avviso opposto la consigliera Sonia Redini (Cittadinanza attiva): “Il sindaco ha fatto un’ottima narrazione di marketing urbanistico: tutto bello. Io vedo anche altro. Porto una prospettiva scomoda. Dissento su gran parte della sostanza dei due piani. C’è una quantità edificatoria irragionevole e sovradimensionata rispetto a necessità di popolazione e attività di impresa. 45mila metri quadrati di nuovi alloggi risponde a esigenze residenziali ma non dei ripolesi. Nel Pian di ripoli prendiamo installazioni (parcheggio e deposito tramvia) funzionali a Firenze di cui Bagno a Ripoli diventerà un quartiere periferico perdendo la propria identità. Dovremmo preservare e potenziare l’area verde tra il Pian di Ripoli e l’Arno diventando il polmone verde per tutta l’area metropolitana non solo per bagno a Ripoli. E garantire con quei terreni una riserva perchè non sappiamo di cosa avremo bisogno in futuro”. Infine un invito: “Ripensiamo le scelte politiche per un uso consapevole dei suoli, soprattutto quando il consumo del territorio non è giustificato da reali bisogni sociali”.
Nel dibattito sono intervenuti: Sandra baragli (Pd): “L’arrivo della tramvia ha cambiato le prospettive per il Pian di Ripoli su cui l’Amministrazione comunale ha deciso di scommettere”.
Edoardo Ciprianetti (Pd): “Un piano ambizioso, che immagina lo scenario futuro, e coraggioso per le novità che introduce. Un piano migliorato molto nel tempo. In molti casi si è arrivati a un’ottima sintesi dopo il confronto con cittadini e anche con le forze politiche”.
Paola Frosali (Lega): “Il piano manca di visione d’insieme, manca la riqualificazione progettuale di alcune aree territoriali. Avremmo voluto un piano in controtendenza, che puntasse al risparmio del terriorio rispetto ad una continua urbanizzazione”.
Riccardo Forconi (Cittadini per Bagno a Ripoli): “Non si può rimanere congelati. Alcune previsioni ci avevano sconcertati ma poi sono state modificate: merito di ascolto e partecipazione. Si è trovato il giusto equilibrio tra ciò che era e quel che sarà, non si può accontentare tutti. C’è un futuro e c’è un progetto”.
Andrea Bencini (Pd): “Ascoltare non significa assecondare e l’ascolto c’è stato. I momenti di confronto non sono mancati. Il piano va incontro a istanze reali”.
In seguito all’adozione dei Piani e alla pubblicazione sul Burt (Bollettino della Regione), si aprirà una finestra di sessanta giorni per le osservazioni da parte di associazioni e cittadini. Seguirà la controdeduzione delle osservazioni e la Conferenza paesaggistica con l’obiettivo di arrivare entro fine anno all’approvazione definitiva in Consiglio comunale. “Uno spazio – ha assicurato il sindaco – in cui proseguiranno percorsi di informazione, incontro e partecipazione”.
Qui un’ampia sintesi dell’intervento del del sindaco
Qui l’intervento della consigliera Redini: