Articolo di Ambra Nardi
“E verrà il giorno…” è il diario di Alfredo Misuri, cittadino di Ponte a Ema, militare del Regio Esercito, deportato in un campo di lavoro in Germania dopo l’armistizio. Il libro è stato presentato ieri nella sala del consiglio comunale, nell’ambito delle celebrazioni del 79° anniversario della Liberazione di Bagno a Ripoli dal nazifascismo.
Il testo venne scritto in forma diaristica da Misuri durante la sua prigionia in Germania. Il titolo evoca il desiderio dell’atteso giorno in cui il soldato potrà finalmente tornare a casa. È un’importante testimonianza dell’Italia nel momento della caduta del fascismo e dalla creazione della Repubblica di Salò.
Dopo l’introduzione da parte del sindaco, Francesco Casini, ha preso la parola Luigi Remaschi, presidente della sezione Anpi “Pietro Ferruzzi” di Bagno a Ripoli. “L’ Anpi – ha ricordato Remaschi – venne fondata nel giugno del 1944. All’epoca metà penisola era ancora occupata e la brutalità dello scontro tra le due Italie iniziò proprio dalla Toscana”. Remaschi ha ricordato quanto sia stato importare il ruolo dei partigiani e come sia fondamentale continuare a portare avanti la lotta contro il fascismo “più vicino a noi di quello che pensiamo”.
La storia di Misuri è stata illustrata dall’insegnante Luana Collacchioni. Gli internati militari, come Misuri, erano soldati del Regio Esercito che vennero fatti prigionieri dopo l’armistizio del 1943. L’8 Settembre soldati e ufficiali si ritrovarono a scegliere tra continuare a combattere nelle fila dell’esercito tedesco o essere inviati in campi di detenzione in Germania. Pochissimi si arruolarono, il resto dei soldati vennero considerati prigionieri di guerra e chiamati “internati militari”. Nel autunno del 1944 vennero deportati, Misuri finì in un campo di lavoro in Germania dove rimase fino al 1945.
Le riflessioni del diario continuano con una testimonianza sulla vita nei lager. Misuri ha però una visione positiva della sua esperienza nei campi di lavoro. Nel diario emerge il desiderio, da parte dell’ex soldato, di trovare situazioni per migliorare la sua condizione nell’attesa di poter riabbracciare la famiglia e i propri cari. Alla presentazione era presente Franco Misuri, figlio di Alfredo Misuri.
Stamani c’è stata la commemorazione della Liberazione davanti ai numerosi cippi del territorio ripolese.
Questo il post pubblicato dal sindaco Casini sulla sua pagina Facebook:
“𝑆𝑒 𝑣𝑜𝑖 𝑣𝑜𝑙𝑒𝑡𝑒 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑝𝑒𝑙𝑙𝑒𝑔𝑟𝑖𝑛𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑙𝑢𝑜𝑔𝑜 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑒̀ 𝑛𝑎𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝐶𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑚𝑜𝑛𝑡𝑎𝑔𝑛𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑐𝑎𝑑𝑑𝑒𝑟𝑜 𝑖 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑔𝑖𝑎𝑛𝑖, 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑎𝑟𝑐𝑒𝑟𝑖 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑓𝑢𝑟𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑟𝑖𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑡𝑖, 𝑛𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑖 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑓𝑢𝑟𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑖𝑐𝑐𝑎𝑡𝑖”. (Piero Calamandrei)
79 anni fa, il 4 Agosto del 1944, Bagno a Ripoli veniva liberata dal nazifascismo. Il nostro omaggio, stamani, ai cippi che ricordano chi dette la vita per donarci la #liberà. A quelle donne e a quegli uomini, il nostro grazie, ora e per sempre. Evviva Bagno a Ripoli liberata! Evviva la Resistenza.