Un luogo pubblico intestato a Enrico Berlinguer. Sulla mia proposta di ripensare la decisione del consiglio comunale, che ha indicato il parcheggio della Casa del popolo di Grassina, a favore della biblioteca comunale di Ponte a Niccheri, si è aperto un bel dibattito. Sui social e su QuiAntella ho registrato numerose posizioni concordi con la mia proposta, ma anche argomentazioni di chi vorrebbe riservare l’intestazione della biblioteca ad un personaggio della cultura. A mio parere l’elaborazione del pensiero politico fa parte a pieno titolo della cultura e Berlinguer ne è stato un protagonista. Tuttavia, siccome ritengo che l’intestazione di un luogo pubblico debba ottenere il massimo della condivisione, azzardo una proposta alternativa a entrambe le posizioni fin qui emerse.
Intitolare a Berlinguer la Variante di Grassina. O meglio, il primo lotto, quello da Ponte a Niccheri a Ghiacciaia, in fase di completamento. E’ una strada ampia, collinare e nel verde: propongo di battezzarla “Viale Enrico Berlinguer”. Non vi sono abitazioni o attività che ne prenderebbero l’indirizzo, però “Viale Berlinguer” sarebbe citato da tutti i navigatori, dando un risalto notevole all’intitolazione.
C’è inoltre un risvolto pratico. La Variante di Grassina, quando sarà interamente completata, in realtà sarà divisa in tre parte. Il primo lotto da Ponte a Niccheri a Ghiaccia (pronto entro il prossimo anno), una parte di via di Tizzano (adeguata o meno, non cambierà nome) da Ghiacciaia a Capannuccia, il secondo lotto da Capannuccia alla località Le Mortinete dove si riaggancerà alla vecchia Chiatigiana.
Attualmente il nome tecnico della Variante di Grassina e “Variante alla Sr 222 Chiantigiana”. Questa, però, è la stessa indicazione usata per indicare la variante, sempre alla Chiantigiana, che oltrepassa il centro di Ponte a Ema. Un domani come verranno distinte le due varianti? E come spiegare, per esempio, che per andare da Ponte a Niccheri a Capannuccia si dovrà percorrere solo il primo tratto della Variante di Grassina, poi immettersi su via di Tizzano ed evitare di imboccare il secondo tratto della variante?.
Ecco, a mio avviso, la necessità di dare nomi autonomi alle tre parti della Variante di Grassina. Primo tratto Viale Berlinguer, secondo tratto Via di Tizzano, terzo tratto da intitolare: “Viale Tina Anselmi” (prima donna ministro in Italia), tanto per fare un esempio.
Il dibattito e ri-aperto.
Di male in peggio. Intitolare un’opera come la variante di Grassina ,messa in opera dopo 40 anni di vicende oscure, ricorsi, mancati finanziamenti e prese in giro nei confronti dei cittadini ai quali ad ogni tornata elettorale veniva promesso l’inizio dei lavori..non è certo un modo dignitoso di ricordare Berlinguer che della questione morale faceva il valore più alto del PCI CHE FU
A Berlinguer verrebbe intitolata la strada, non l’iter. E comunque non vedo cosa c’entri la “questione morale”: la Variante di Grassina ha subito ritardi, ma non è stata toccata da nessuna “vicenda oscura”.