Dopo Nano Campeggi, Bagno a Ripoli perde un altro grande artista: all’età di 94 anni (era nato a Firenze il 17 novembre 1924) se n’è andato lo scultore Marcello Guasti, che da molti anni abitava e lavorava nella casa in via di Terzano.
Numerose le opere di Guasti nel territorio di Bagno a Ripoli: Tabernacolo di Santa Lucia, 1982; Tabernacolo del Crocifisso, 1989; Gatto alla Fonte del Campani, 1998; via Chiantigiana, Grassina: La Piramide del Sasso – Omaggio all’Ambiente, 2000; piazza della Pace, Bagno a Ripoli, Ulivo sotto l’Arcobaleno, 2003-2004; Cimitero monumentale di Antella: Fregio per la Cappella della Galleria Maria Regina (1970) e Tomba Antonini (2009); Croce dei Simboli della Passione (2016).
Così lo ricorda il sindaco Francesco Casini: “Ci ha lasciati ieri sera il Maestro Marcello Guasti, grande artista e scultore, caro amico e nostro concittadino. Solo poche settimane fa, sono andato a trovarlo a casa sua per parlare di una scultura da collocare al giardino dei Ponti. Un olivo, uno dei tratti distintivi dell’identità delle nostre colline, dove il Maestro Guasti aveva scelto di trascorrere tutta la vita, da installare proprio dove, ormai da tradizione, viene ospitato Prim.Olio. Nonostante le sue condizioni di salute già non fossero buone, mi ha colpito l’energia, lo spirito del Maestro, la sua voglia di fare, creare, studiare e lavorare, più forte di tutto. Grazie, caro Marcello, anche per questa preziosa lezione. Ne faremo tesoro, insieme all’olivo che avremmo voluto inaugurare con te, l’ultimo dono alla tua comunità, che hai contribuito ad arricchire con la tua persona e la tua arte”.
“Un artista geniale, legato ai temi della, sua terra, impegnato nel diffondere messaggi di pace e di amore verso la natura con le sue opere – dice l’assessora alla cultura Annalisa Massari – Conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, recentemente alcuni suoi lavori sono stati in mostra in Cina, oggi lascia un vuoto nella cultura e in tutti noi che ne abbiamo apprezzato le doti umane e artistiche”.
Marcello Guasti, amico di Ottone Rosai e Corrado Cagli, era esponente di spicco dell’espressionismo italiano. Dopo le sue incisioni giovanili, policrome e in bianco e nero, è divenuto un artista importante nella pittura, nella xilografia, nel disegno, nella scultura e in vari adattamenti materici e funzionali: dai successi nella rilettura in chiave moderna della tradizione classico rinascimentale italiana, improntata alla pittura di Paolo Uccello e Piero della Francesca, fino alla partecipazione alle maggiori rassegne espositive sia in Italia che all’estero. Nel 1946, nel 1948 e nel 2011 ha esposto alla Biennale di Venezia e nel 2011 ha ricevuto il Premio delle Arti Fiorentini nel Mondo 2011. Era un artista legato alla sua terra, molti dei suoi capolavori adornano infatti città della Toscana.