La “prima pietra” del nuovo parco urbano di Sorgane sono due alberi di olivo: uno piantato dall’Amministrazione comunale ed uno dai bambini della scuola Agnoletti del Padule. Ormai l’albero come prima pietra, a Bagno a Ripoli, ha fatto scuola: una quercia sancì l’avvio dei lavori per lo stabilimento Fendi a Capannuccia; un grande e vecchio olivo fu piantato dal presidente Commisso per l’apertura dei cantieri del Viola Park.
Il parco urbano di Sorgane sarà un polmone verde che dalla frazione a cavallo con Firenze si estenderà fino ai giardini “Nano Campeggi” ai Ponti, per oltre 11 ettari complessivi di verde senza interruzione. Gli olivi collocati nei pressi di via Bocci dalle alunne e gli alunni della scuola Agnoletti segnano l’avvio ufficiale dei lavori, che il Comune di Bagno a Ripoli ha affidato alla ditta Air Control Srl di Roma (presente il titolare, Nicola Umbro). Per il nuovo Parco urbano servirà un investimento di otre 3 milioni di euro di cui oltre 1,2 di risorse comunali, mentre la quota rimanente è in arrivo da fondi Pnrr per la rigenerazione urbana. I lavori dureranno circa un anno.
Alla posa del primo albero, accanto ai bambini, presenti il sindaco Francesco Casini, l’intera giunta municipale, i tecnici del Comune e i progettisti che assumeranno anche la direzione dei lavori, i professionisti di Fpa Architetti di Fantappiè e Pagnano.
“Una giornata storica per Bagno a Ripoli – dichiara il sindaco Francesco Casini -. Questo olivo, che segna la nascita del nuovo Parco urbano, è un testimone tra generazioni, un lascito a chi verrà dopo di noi nel segno della sostenibilità. Il nuovo parco in pochi mesi prenderà forma, è uno dei progetti a cui teniamo di più”. “Creerà un polmone verde tra Sorgane e i Ponti ampio 5 volte quest’ultimo. Renderà fruibile a tutti una fetta di verde oggi sotto utilizzata. Valorizzerà – prosegue Casini – le specie arboree esistenti, gli itinerari naturalistici già presenti. Creerà spazi per l’attività fisica e la didattica all’aria aperta, percorsi per la mobilità dolce e una biblioteca tra gli alberi. Il volto delle due frazioni, il capoluogo e Sorgane, cambierà radicalmente”.
Il progetto prevede il restauro del patrimonio verde esistente, decine di specie arboree autoctone di grande pregio come olmi, aceri campestri, cipressi e querce. Così come la valorizzazione delle numerose sorgenti che caratterizzano la collina di Sorgane. Il parco sarà dotato di un nuovo percorso in legno di circa 700 metri leggermente sopraelevato che ne permetterà l’attraversamento con una linea sinuosa che ospiterà un’area giochi, un punto ristoro e uno spazio biblioteca con postazioni per la lettura.
Il parco confinerà a Ovest con il centro abitato di Sorgane, a Est con il campo sportivo dei Ponti, a Nord con la pista ciclabile e a Sud con la collina di Ritortoli. Sarà accessibile da Sorgane, dove verrà realizzata un’area di sosta, da via Roma e dal parcheggio del giardino dei Ponti.
Si piantano alberi dove ce ne sono già tanti; si spera non facciano la fine dei tanti piantati e seccati.
Il polmone verde c’è già adesso, non lo si crea con questi interventi.
Speriamo che con i lavori si preservi davvero il patrimonio verde esistente.
E speriamo che le strutture non facciano la fine di quelle del parco di Grassina: una tettoia mai usata con la pavimentazione tutta rotta.
Più che piantare nuovi alberi, che per altro non guasta, la giunta deve impegnarsi a non abbattere quelli esistenti che sono tanti e formano un ecosistema che sopravvive da tantissimi anni.
Devono adattare quella discutibile passerella che sarà molto difficile e costosa da manutenere, per evitare gli alberi esistenti.
Idem per le altre discutibili aree per biblioteca, bar e esercizi sportivi.
In particolare devono evitare di utilizzare cemento come supporto.
Speriamo bene, altrimenti il parco che ora possiamo definire “green” sarà un triste parco “gray”.
Sarebbe opportuno che cittadini e associazioni controllino e vigilino sui lavori.