Non entro nel merito delle riflessioni personali che hanno portato il sindaco Francesco Casini a lasciare il Pd per aderire a Italia Viva. E’ un periodo cupo per il partito ancora guidato (incredibile!) da Letta. Iscritti e elettori del Pd hanno assai più di un motivo per essere delusi e scontenti. Ma non è questo il tema.
Quando si cambia “maglia”, se si ricopre un incarico ottenuto grazie a quella, anche se solo in parte, si ha il dovere di dimettersi. Lo so che ci sono innumerevoli parlamentari che hanno saltapicchiato da un partito all’altro senza mai sentire il bisogno di lasciare la poltrona, ma dal sindaco del comune dove vivo mi sarei aspettato una mossa da esempio.
Lasciare Bagno a Ripoli senza sindaco, in mano ad un commissario prefettizio, in questo momento potrebbe avere ripercussioni negative sull’amministrazione pubblica, sui progetti avviati e su quelli in cantiere? Ci sarebbero maggiori difficoltà ad intercettare la pioggia di fondi in arrivo con il Pnrr? La risposta è probabilmente affermativa. Ma è giusto piegare alle ragioni del “conveniente” una questione di correttezza, quindi di principio?
Nel 2019 Casini ha ottenuto 9.802 voti: di questi 6.580 (pari al 67%) portati dal Pd. E’ evidente che, nonostante la personalizzazione del voto per i sindaci, il ruolo del partito che ti presenta è ancora preminente, almeno in questa realtà.
Le dimissioni immediate sarebbero state un segno di rispetto verso gli elettori prima ancora che verso gli, ormai ex, compagni di partito.
Tuttavia c’è una terza possibilità fra restare al proprio posto o dimettersi direttamente: affidare la scelta al Consiglio comunale.
Casini offra le dimissioni alla massima assemblea cittadina, anch’essa, come lui, eletta dal popolo. Siano i consiglieri comunali, rappresentanti di tutta la comunità, a accettarle o rifiutarle. Siano loro a decidere se far prevalere il senso pratico o la coscienza morale.
Se davvero ha cambiato partito per seguire un ideale, accetti questo rischio.
Francesco Matteini
Dimissioni Casini: dare la parola al Consiglio comunale
Il commento alla decisione del sindaco di lasciare il Pd per Italia Viva
Sono d’accordo, che parli l’assemblea non solo per l’etica ma anche per la pratica. Se il Consiglio è l’assemblea fossero contro la mossa del. Sonda o, la macchina amministrativa s’inghippa.
Non ho votato Casini ( pur votando la coalizione che lo ha eletto) perchè l’ho da sempre ritenuto una “persona poco affidabile” proprio per la “dipendenza renziana”….che naturalmente si evince dai comportamenti!!! Non dara’ mai le dimissioni perchè resterebbe senza stipendio per un anno e mezzo!!! spero però che sia SFIDUCIATO dal partito che lo ha eletto e se insieme a lui usciranno altri sarebbe un bene per tutti!!! Finchè il PD non sarà DERENZIZZATO non riavrà la fiducia di tanti tanti elettori (me compresa)!