Il Consiglio comunale di Bagno a Ripoli, ieri, ha approvato una variante urbanistica che permette a Fendi di demolire alcuni immobili degradati e inutilizzabili, lungo via di Tizzano, nell’area dell’ex fornace Brunelleschi dove sta nascendo il nuovo stabilimento (vedi articolo). Una di quelle palazzine ha segnato la storia della frazione di Capannuccia.
Lo ricorda lo storico locale Massimo Casprini in questo articolo per QuiAntella.
In quell’immobile, la prima finestra a destra che prospetta sulla piazzetta era l’ingresso dello spaccio della Cooperativa di consumo della Capannuccia che per tantissimi anni ha servito la popolazione di quel piccolo paese.
Un sodalizio storico sorto per iniziativa popolare, come tanti altri in ogni frazione del comune in quel tempo, nel mese di giugno 1893 come “Società di Mutuo Soccorso con annessa fanfara”.
Il 1° gennaio 1951 la piccola cooperativa fu annessa alla neonata Unione Cooperative di Bagno a Ripoli, e rimase aperta e in funzione, con uno spaccista, fino a tutti gli anni Sessanta del secolo scorso.
Io stesso, da giovane studente, facevo il giro per ritirare gli incassi una volta la settimana e l’inventario delle merci alla fine di ogni anno.
La Unione Cooperative si trasformò in Coop Etruria il 28 aprile 1968; poi in Toscocoop il 31 maggio 1971 e, infine, nell’attuale Unicoop il 2 dicembre 1972. Quindi, un piccolo contributo alla nascita del colosso Coop è stato dato anche dalla Cooperativa della Capannuccia.
Massimo Casprini