Sfilano i gilet gialli in via Roma, in fila indiana lungo il tratto che collega Croce a Varliano con la Fonte. Non sono i rivoltosi parigini, ma è comunque una protesta silenziosa per denunciare la pericolosità di via Roma dove le auto sfrecciano veloci e i pedoni devono camminare raso al muro per non essere schiacciati.
La passeggiata di denuncia è avvenuta ieri pomeriggio (domenica 16 maggio). Una folta pattuglia di cittadini delle due frazioni, tutti con addosso un gilet giallo limone per essere ben visibili, si è messa in marcia guidata da Giulia, Silvia, Laura e Yasmin, quattro intrepide giovani donne, decise a dare uno scrollone allo scettiscismo dei loro concittadini, ormai delusi da troppe promesse evaporate negli anni, e all’Amministrazione comunale.
Arrivati alla Fonte, assemblea nei locali della Casa del popolo Gustavo Modena. Circa una quarantina i partecipanti, fra loro l’assessore ai lavori pubblici Francesco Pignotti e la consigliera comunale Sonia Redini.
I problemi sollevati dai cittadini delle due frazioni sono noti da tempo: eccessiva velocità dei veicoli, mancanza di marciapiedi, rischi per la sicurezza dei pedoni, oltre ad una serie di criticità accessorie. Una petizione che chiede al Comune di intervenire ha già raccolto 400 firme, anche se è stato ricordato che nel 1989 un’analoga iniziativa aveva ottenuto un migliaio di sottoscrizioni ma era rimasta senza esito. La speranza è che questa volta il finale sia diverso.
“Chiediamo interventi che permettano ai cittadini di spostarsi a piedi in sicurezza – ha spiegato Giulia Falcone – Raggiungere senza problemi la scuola con i bambini, la fermata dell’autobus, una o l’altra frazione. Questo tratto di strada è così pericoloso che molti anziani preferiscono non uscire di casa che correre il rischio”.
L’assessore Pignotti ha ascoltato e preso alcuni impegni sia a breve che a lunga scadenza: “Però non chiedetemi i tempi, vi confermo che c’è la volotà di risolvere la situazione”.
– Con le nuove disposizioni ora è possibile installare un autovelox nel tratto incriminato; gli uffici del Comune stanno predisponendo la documentazione per la Prefettura che deve dare l’ autorizzazione.
– La scala che dal parecheggio della Fonte porta a via Roma sarà presto illuninata; è allo studio la possibilità di realizzare un accesso pedonale al parcheggio dalla parte verso Osteria Nuova.
– Si aumenterà la segnaletica sia orizzontale che verticale, anche con segnali luminosi, per ottenere un effetto di dissuasione dalla velocità.
– Nel nuovo piano strutturale, proprio in questi giorni in discussione, vi sarà la previsione urbanistica di realizzare un camminamento protetto interno per collegare Meoste alla Fonte anche se, ha precisato Pignotti: “serviranno il progetto e i soldi, ci vorrà del tempo”.
– La Città Metropolitana sta lavorando ad un progetto di “tutor” per il controllo della velocità proprio per il tratto di via Roma tra Osteria Nuova e il centro di Bagno a Ripoli.
L’ autovelox a poco serve. Gli automobilisti rallentano nelle vicinanze dello stesso per poi subito dopo riprendere la loro marcia “incosciente e letale “. Ma dei semafori, anche a chiamata non è proprio possibile. Nei 35 anni di Via Roma, mi è sempre stato detto che la provincia era l’ostacolo. Ma l’amministrazione non deve anche “proteggere” i suoi cittadini?
Ciao Margherita, la questione della “poco utilità” dell’autovelox è stata sollevata in assemblea da più interventi. Per questo stiamo provando ad ottenere, oltre ad una migliore segnaletica complessiva (per segnalare adeguatamente limiti, attraversamenti e curve pericolose), anche interventi strutturali come i camminamenti pedonali sicuri e sistemi più innovativi (qualcuno ha proposto i semafori dissuasori , l’Assessore ci ha anche parlato di tutor). Spero che tu riesca a partecipare ai prossimi incontri perchè c’è il rischio che possano passare altri “35 anni” senza miglioramenti ed intanto qualcuno può restare paralizzato (come il sig. Grassi che abbiamo ricordato domenica), ferirsi o cmq rinunciare ad uscite senza macchina anche per pochi metri! Per sottoscrivere o partecipare 331 864 0131