Anche un nuovo parco pubblico può suscitare dubbi, critiche e perplessità. Il progetto del nuovo parco per Grassina, tra l’Acli e il ponte alla Rampa, lungo la pista ciclabile è stato dibattuto nell’ultima seduta del Consiglio comunale mercoledì 28 settembre). A chiedere chiarimenti al sindaco è stato il gruppo Pd con una interrogazione che è sembrata una “telefonata”, come si definisce in gergo calcistico un tiro blando destinato a finire tra le braccia del portiere. Insomma la possibilità offerta al primo cittadino di tornare sull’argomento dopo averlo lanciato in conferenza stampa qualche settimana fa (leggi qui l’articolo). “Ampliare i parchi pubblici fa parte del programma di mandato – ha detto Casini – Dobbiamo dare nuova linfa al verde pubblico in una frazione che ha avuto un carico urbanistico eccessivo. In previsione c’è anche il raddoppio del giardino di Bubè”. Il sindaco si è spinto parecchio in là quando ha affermato: “Il sogno è creare il Central Park di Grassina che comprenda il nuovo parco giochi nei giardini acquisiti di recente dalla Casa del popolo, il campo sportivo, l’area dell’Acli, la zona esondabile lungo la pista ciclabile che avrà addobbi floreali e attrezzature ginniche”.
Il primo passo per la realizzazione del progetto è previsto nel 2017. L’investimento, compreso l’acquisizione dell’area di proprietà privata (Passigli), sarà di 190mila euro che potranno salire a 300mila se il progetto rientrerà nel bando periferie del governo.
Nessuno si è schierato contro il parco, ma i rilievi al metodo seguito dall’Amministrazione comunale non sono mancati.
Primi dubbi dal consigliere M5S Paolo Sartoni: “Bene un parco in più ma le logiche di come destinare le risorse lasciano perplessi. Si poteva investire su aree già pubbliche, come Mondeggi, che sono abbandonate ”. Mondeggi non è proprietà del Comune, ha fatto notare il sindaco. Il consigliere Pier Luigi Zannela (Si) ha invece sottolineato il mancato coinvolgimento dei grassinesi: “Mi domando se è questo il percorso logico di partecipazione. Non ho mai sentito parlare di quell’area. E’ mancato il confronto con la cittadinanza. Qui ci si trova solo per alzare la mano, per questo uscirò dall’aula e non parteciperò alla votazione”. Il carico ce l’ha messo Sonia Redini, di Cittadinanza attiva: “Manca un approccio generale all’organizzazione del verde pubblico, si va per annessioni. Non c’è un progetto qualificante”. Poi ha insinuato un dubbio: “L’area Passigli era già prevista come esproprio per pubblica utilità, perché si è scelta la via dell’esproprio bonario (che offre all’espropriato remissivo una maggior remunerazione ndr)?”. Infine il consigliere Massimo Mari (Fi): “Faccio critiche preventive. In quell’area ci deve essere tutta roba pubblica non voglio vedere parcheggini o cose simili riservati alla Casa del popolo o altri”.
“Parole da non credere – ha replicato il sindaco – Qui mi si accusa di aver fatto poche parole e troppi fatti. Parlando con i cittadini di Grassina le richieste sono due: prima un parco, poi i parcheggi. Per me il verde non è mai troppo. Nella campagna delle primarie il giardino per Grassina è stato uno dei punti principali. Non nascondo che abbiamo dato un’accelerata”. “Si dovrebbe fare quello che vogliono i cittadini e non ciò che si decide nel chiuso delle stanze – ha ribadito Sartoni – Le priorità dovrebbero essere meglio inquadrate”.
Alla fine il provvedimento è stato approvato con il voto dei consiglieri Pd, l’astensione di Sartoni, Redini e Mari e l’autoesclusione di Zanella.