
“Croce d’oro al merito dell’esercito”: l’alta onorificenza è stata concessa dal Ministero della Difesa al caporal maggiore scelto Marco Pisani, 33 anni, grassinese.
Pisani, che fa parte degli incursori dell’esercito di base a Livorno, rimase gravemente ferito il 10 novembre del 2019 mentre con altri soldati era impegnato in una missione nel Kurdistan Iracheno. Un ordigno rudimentale scoppiò al passaggio delle truppe italiane: cinque i feriti. Al caporale Pisani fu amputata la gamba sinistra. L’attentato fu rivendicato dall’Isis.
Questa la motivazione ufficiale per la concessione dell’onorificenza: “Incursore dell’Esercito italiano nell’ambito dell’operazione Prima Parthica in Iraq, forniva un contributo determinante nella pianificazione e nella condotta di numerose operazioni di eccezionale valenza operativa. Con impareggiabile coraggio e somma perizia, anche a rischio della propria vita, supportava le forze curde nel contrastare le considerevoli attività terroristiche degli esponenti del sedicente stato islamico, conducendole al pieno conseguimento di importanti risultati operativi. Fulgido esempio di graduato che, con la sua dedizione al servizio, ha contribuito ad accrescere il prestigio delle Forze speciali e della Forza armata in ambito interforze ed internazionale”.
Pisani, che nel luglio scorso si è sposato con Caterina Giangrande, è ora in attesa della convocazione a Roma per la consegna della Croce d’oro che gli verrà appuntata sul petto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Caporale, ci sono alcune sue recenti foto sulle piste da sci: le hanno mutilato la gamba ma non lo spirito.
“Ho recuperato, sto provando a tornare sui livelli di prima dell’attentato anche se per persone particolarmente attive è più difficile”.
Ha sempre abitato a Grassina?
“Sì, nato e vissuto sempre qui. Ho frequentato le elementari alla Marconi, le medie alla Redi e quindi il Volta. Poi mi sono iscritto a Scienze politiche a Roma come ausilio per la mia attività”.
Ora qual è la sua situazione?
“Sono in congedo temporaneo. Sto aspettando di rientrare come ruolo d’onore all’interno dell’esercito: è quello il mio lavoro”.
Si aspettava questo riconoscimento?
“Sinceramente no, anche se sono molto contento di riceverlo, è sempre un onore”.
Ha pagato un prezzo molto alto.
“E’ vero, niente ripaga la gamba perduta, ma ricevere un riconoscimento così alto fa piacere. Tuttavia per noi che facciamo questo lavoro non è essenziale, non lo facciamo per ricevere medaglie. Ci sono altre motivazioni”.
