Cresce la rete fiorentina per la somministrazione del trattamento a base di monoclonali e sono già 4 i pazienti trattati col farmaco negli ospedali fiorentini della Asl Toscana centro. A Santa Maria Annunziata e al San Giovanni di Dio, nei giorni scorsi il farmaco a base di anticorpi monoclonali di Lilly per la cura del Covid, è stato somministrato, in ciascuno dei due ospedali, a due pazienti selezionati in base alle caratteristiche specifiche indicate dall’Aifa.
Ma gli ospedali fiorentini dell’Azienda al momento sono pronti a somministrare fino a oltre 250 dosi: le fiale disponibili, di anticorpi monoclonali sia Lilly che Roche, a Santa Maria Annunziata sono oltre 150 e circa 60 sono quelle consegnate al San Giovanni di Dio. Presso la Low care Covid del Presidio Donatello è già attivo un centro di somministrazione gestito dalla geriatria Firenze e dalla Medicina Interna di Santa Maria Nuova e proprio al Santa Maria Nuova, sono state consegnate 38 dosi per potenziali trattamenti.
Le somministrazioni nei due ospedali di Santa Maria Annunziata e di San Giovanni di Dio vengono fatte in un’apposita area Covid del Dea con gli specialisti infettivologi che insieme agli infermieri gestiscono l’intero percorso. La durata del trattamento è di circa un’ora e un’altra ora è necessaria per l’osservazione del paziente. La stessa procedura viene adottata negli altri due centri di somministrazione della Asl, gli ospedali Santo Stefano di Prato e San Jacopo di Pistoia.
“Stiamo costruendo la rete – spiega il direttore delle Malattie Infettive dell’ospedale di Ponte a Niccheri, Massimo Di Pietro (struttura operativa complessa Malattie Infettive 1 che comprende Santa Maria Annunziata e San Giuseppe di Empoli) – e su Firenze stiamo identificando altre aree sanitarie utili alla somministrazione del farmaco”. Con la disponibilità adesso sia per Lilly che per Roche del trattamento con due anticorpi monoclonali, cioè da utilizzare in combinazione, si allontana anche il rischio legato alla presenza di eventuali varianti. “I dati in nostro possesso dimostrano che i trattamenti sono efficaci – sottolinea Di Pietro – Dalla prossima settimana partiranno a Firenze studi sia con i monoclonali già commercializzati sia con quelli in fase di studio per capire se possiamo allargare la platea dei potenziali pazienti selezionabili”.
La terapia a base di monoclonali non è una cura per tutti ma importante è che i pazienti con le caratteristiche specifiche, vengano segnalati fin dalle primissime ore dell’insorgenza dei sintomi. Per questo la selezione dei candidati affidata ai medici di medicina generale, ai medici Usca e agli specialisti, avrà un ruolo sempre più fondamentale per indirizzare i pazienti individuati ai centri specialistici di malattie infettive.
A questo si aggiunge la possibilità che su Firenze presto si aggiungano altri centri per la somministrazione del farmaco, eventualità che nel giro di pochi giorni potrebbe far crescere ben oltre 250 il numero di dosi disponibili e quindi i potenziali pazienti da curare, allontanando da altrettante vite gli effetti devastanti del virus. Già dai prossimi giorni anche negli ospedali fiorentini dell’Azienda è previsto l’arrivo di altre dosi.