Prolungare il servizio delle linee Ataf 31 e 32 in orario notturno, evitare che gli autobus viaggino “in coppia” per dare maggiori opportunità agli utenti, spostare il capolinea in piazzale Montelungo per raggiungere la stazione: sono le tre richieste contenute in una petizione con oltre 250 firme raccolte da Lorenzo Mori, segretario del circolo Pd di Ponte a Ema, nelle ultime settimane.
La petizione, sottoscritta da cittadini di Ponte a Ema, Grassina e Antella, è stata inviata ad Ataf, Comune di Firenze, Comune di Bagno a Ripoli, Città metropolitana e Quartiere3.
Nel dettaglio la petizione chiede “una soluzione che permetta di raggiungere Ponta a Ema (ma anche Grassina e Antella) semplicemente con due corse aggiunte, a carattere circolare, che potrebbero partire dal capolinea di San Marco verso le ore 23 e l’ultima, verso le ore 24, minuto più minuto meno. In questo modo non saremmo sempre obbligati a prendere l’auto per raggiungere il centro con evidenti problemi di inquinamento e di parcheggio. Si potrebbe dare un aiuto, uno stimolo alle persone più anziane per favorire la loro socializzazione e l’impiego del loro tempo libero ma anche i giovani, ai ragazzi che vogliono andare ad un cinema o a fare una passeggiata in centro e molte altre cose che potete immaginare. Suggeriamo altri due piccoli interventi. Preso atto che gli autobus 31 e 32 viaggiano sempre in coppia, se questa cosa può essere indifferente per gli abitanti di Grassina e Antella, non lo è per tutti i cittadini che risiedono fino a Ponte a Niccheri, dove le linee si dividono, (compresi quelli di Ponte a Ema) che vedono ridursi le opzioni di collegamento per e da Firenze. Forse si potrebbe, senza eccessivo sforzo, distanziare ragionevolmente le corse del 31 e del 32. In ultimo, il capolinea delle linee rimane Piazza San Marco nonostante le ripetute dichiarazioni di volerlo spostare alla Stazione di Santa Maria Novella (Piazzale di Montelungo), dichiarazioni che forse si sono anche loro perdute nella notte”.
“Sappiamo che non ci sono bacchette magiche – afferma Mori – e che non basta invocare un problema per risolverlo, ma crediamo che sia necessario rispondere, con la dovuta tempestività e chiarezza, ad una esigenza posta così apertamente”.