Una energica sgambata dopo due mesi di clausura. Bello poter correre anche lontano da casa. La giornata è bigia ma la natura appare rigogliosa e colorata come non mai: certamente frutto della lunga astinenza da jogging. In circa sette chilometri ho incrociato diverse persone, a piedi o in bici, che, come me, hanno approfittato del via libera della Regione che ha anticipato di tre giorni quello del governo (evito commenti su questo intreccio di ordinanze nelle quali il cittadino, comprensibilmente, si perde).
Con solo un paio di eccezioni, tutte le persone che ho incontrato durante il mio percorso erano senza mascherina. Sì, lo so. In aperta campagna, su strade semideserte non è obbligatorio metterla. E infatti anche io ho corso senza indossarla stabilmente. Però ogniqualvolta mi sono avvicinato a qualcuno, anche se procedevamo su lati opposti della strada (le sterrate non sono poi tanto larghe), ho messo la mascherina che portavo attaccata al polso per l’elastico.
Un eccesso di prudenza? Non credo. In fondo quando si è sotto sforzo e il rerspiro tende all’affanno, magari le famose “goccioline” vengono espulse anche un po’ oltre il metro e ottanta richiesto dal distanziamento sociale. Senza contare il vento che potrebbe far compire alle medesime goccioline, potenzialmente vettori del virus, un salto in lungo. Insomma, indossare la mascherina quando si incrocia un’altra persone, dovrebbe essere un forma di rispetto, per se stessi e per gli altri, oltre che di cautela. In fondo procedere per qualche metro con la mascherina su naso e bocca, anche se sotto sforzo, è un fastidio sopportabile.
Da lunedì passeremo dalla Fase1 alla Fase di responsabilità. Non ridare fiato al virus, ancora tutt’altro che sopito, dipenderà soprattutto dai nostri comportamenti. Dal rispetto rigoroso delle norme e anche delle raccomandazioni, perché non ogni azione quotidiana può essere regolata da permessi e divieti. Cosa occorre fare e non fare per limitare al minimo il rischio di contagio è, ormai, abbastanza chiaro. Il miglior alleato del Covid-19 è il menefreghismo, virus per il quale, purtroppo, non esiste vaccino.