C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico, per dirla col Pascoli. E’ il primo giorno della Fase 2 e, se non fosse per le mascherine, il via vai nel centro di Antella e Grassina, assomiglierebbe molto a quello di un qualsiasi, antico, lunedì pre coronavirus. Mamme con i bambini per mano o in carrettino. Anziani a chiacchiera. Gente che cammina veloce con le borse della spesa. C’è perfino qualcuno che sorseggia il caffè sulla pedana del bar in piazza Peruzzi. Il richiamo del gestore che invita ad allontanarsi riporta alla realtà del momento.
Il virus è ancora fra noi. Subdolo e infingardo. Solo la prudenza, il buon senso e il rispetto delle regole da parte nostra può metterlo in un angolo. In caso contrario tornerà a dilagare. E saranno altri morti.
La gente inizia a prendere confidenza con le prime riaperture, con una parziale libertà ritrovata. C’è chi si siede su una panchina, liberata dai nastri bianchi e rossi, e chi attraversa il giardino della Resistenza, non più off limits. Un agente della Polizia municipale osserva lo scorrere del tran tran quotidiano: “Per ora tutto nella norma”, dice. Nessun problema anche per l’Ataf. Gli autisti del 31 e del 32 concordano che i passeggeri a bordo sono ancora pochissimi (solo una donna sul mastodontico bus in partenza da piazza Umberto I) mentre è sensibilmente cresciuto il traffico sulle strade.
Nel negozio Tutti Fiori, all’Antella, si prepara la riapertura fissata per domani. Meri e Antonella lavorano alla pulizia del negozio. Riaprono, seppur con limitazioni, il Caffè Peruzzi e il furgone Tripperia e Paninoteca di fianco alla Coop. Possono offrire servizio da asporto, vietato consumare sul posto. La pasticceria Fiorella ripartirà dal 7 maggio.
Al Caffè 31 in piazza Umberto I a Grassina, si sono inventati il servizio “drive in”. “A chi non ha un posto dove consumare il pasto – dice il titolare David Natali – consiglio di parcheggiare in piazza e di darci uno squillo di telefono con l’ordinazione: noi gliela portiamo all’auto”. Aperta anche l’oreficeria Nerdi: “Non posso vendere – spiega il titolare, Massimo Nerdi – ma è consentita l’attività di laboratorio. Nessuno, però, è riuscito a chiarirmi se la sostituzione delle pile ad un orologio e commercio o riparazione”.
La Fase 2 sarà anche quella dei mille dubbi. Ed è appena cominciata.