“Siamo in attesa di un volo per l’Italia previsto per sabato”: sta tutta in questa frase la speranza di Simonetta e Paolo Morbidelli, coniugi che vivono a Ponte a Ema, bloccati da mesi in Venezuela. La coppia si era recata in Sud America a ottobre per far visita al figlio Davide, che vive e lavora nella città di Porlamar da circa 10 anni. L’idea era di trascorrere con lui l’inverno e rientrare in Italia a primavera..
Il momento del rientro in patria è però coinciso con il lockdown da Coronavirus che li ha bloccati in Venezuela. Trascorso il periodo di emergenza, Paolo e Simonetta hanno cercato di rientrare in Italia, senza successo. Il volo Iberia, già pagato, è stato fatto slittare più volte. “Ma mentre la Spagna ha organizzato tre voli al mese per far rientrare i propri connazionali – dice il figlio Davide – Nonostante le telefonate al consolato italiano, niente si è mosso. Ora pare che ci sia questo volo sabato”. La situazione dei coniugi Morbidelli sarebbe condivisa da numerosi altri italiani bloccati in America Latina.
Il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, fa sapere di essersi messo in contatto telefonico con i coniugi Morbidelli non appena ha appreso della loro situazione. Il sindaco ha ricevuto rassicurazioni che la situazione si è normalizzata e come Amministrazione comunale si è messo a disposizione per supportarli – se necessario – nel ritorno a casa. L’auspicio è che Paolo e Simonetta possano rientrare quanto prima senza incontrare ulteriori ostacoli.
Non sono i soli molti sono in lista il problema è tra residenti in Italia e non
Suvvia… mia madre è tornata meno di un mese fa con volo “organizzato” dall’ambasciata.
Organizzato nel senso che loro l’hanno messo a disposizione, ovviamente strapieno, pagato a peso d’oro e con arrivo a Roma (poi ti dovevi arrangiare), ma il volo c’era eccome. E mia madre non ha 20 anni ma 80, e si è fatto tutto da sola.
L’impressione che danno questi 2 personaggi è di volere il volo gratis oppure di star bene dove stanno e voler solo sparger letame sul governo. Governo che, tra parentesi, non mi fa esultare di gioia, ma che sul coronavirus si è mosso decentemente.