In seguito all’articolo sugli anatroccoli “orfani” avvistati lungo l’Ema dopo la pulizia delle sponde da parte del Consorzio di bonifica (leggi qui), il presidente Marco Bottino risponde alle critiche dei cittadini e dell’assessore all’ambiente Minelli con quesa nota corredata da immagini:
Il presidente del Consorzio di bonifica Medio Valdarno, Marco Bottino, in merito alla questione circa la manutenzione mediante sfalcio della vegetazione lungo il torrente Ema a Grassina, nel tratto davanti ai giardini della Casa del Popolo e conseguente avvistamento e segnalazione di due piccoli anatroccoli fuori dal nido, intende precisare che il Consorzio compie questo tipo di manutenzione stagionale su alcuni tratti del reticolo idrografico di gestione secondo un programma e modalità condivisi con la Regione (Direzione Difesa del Suolo e Genio Civile) e lo fa nel rispetto delle norme e regolamenti e sia, in amministrazione diretta che con affidamento in appalto, con grande attenzione e rispetto dell’ambiente alla ricerca di un equilibrio virtuoso tra esigenze contrapposte, di chi ci chiede di tagliare sempre di più e sempre più di frequente e chi ci chiede prioritariamente di preservare gli habitat acquatici.
In ogni caso, ormai da molti anni i nostri tecnici ed operatori, così come quelli delle imprese esecutrici, non fanno semplicemente “piazza pulita” “senza andare troppo per il sottile” ma hanno ben chiara l’importanza del rispetto dell’habitat fluviale, ragion per cui a questo primo passaggio viene lasciata, ove presente, una fascia di rispetto vegetata di circa 1 metro di larghezza a contatto con l’acqua, luogo privilegiato per la nidificazione e la riproduzione di molte specie di animali fluviali, così come si evitano i passaggi di mezzi in acqua e, se i tagli sono eseguiti a mano, si chiede di effettuare un controllo visivo per cercare di scansare eventuali nidi presenti.
Anche sull’Ema a Grassina sono queste le modalità possibili di intervento; anche qui è stata lasciata quasi ovunque la fascia vegetata di rispetto e siamo intervenuti con i mezzi o a mano secondo le possibilità di accesso al torrente: le foto scattate sul luogo in questione così come altre scattate durante il controllo dell’esecuzione dei lavori da parte del nostro tecnico referente di zona e altre ancora inviate dagli operatori dell’impresa, che hanno avvistato e salvaguardato alcuni nidi, lo dimostrano.
Il Consorzio da sempre in stretto rapporto tecnico e politico-amministrativo con le amministrazioni comunali e associazioni territoriali ha accolto nel tempo diversi contributi con indicazioni specifiche e dettagliate sui luoghi, tempi e modi di esecuzione anche in ragione delle caratteristiche ambientali dei corsi d’acqua, della fruibilità dei corsi d’acqua, del decoro urbano, per eventi sportivi, ricreativi e sociali, etc.
Disponibilità ad interloquire su tempi e modi di esecuzione dei lavori che rinnoviamo anche in questa occasione, in particolar modo all’Amministrazione di Bagno a Ripoli a cui ci lega un lungo e positivo rapporto di collaborazione e stima reciproca, ferma restando però la consapevolezza da parte di tutti, cittadini e istituzioni, che il programma delle manutenzioni stagionali del Consorzio si sviluppa con più passaggi necessari su oltre 2.100 km di tratti del reticolo idrografico e che insieme alla salvaguardia ambientale sui corsi d’acqua il Consorzio ha molteplici funzioni, competenze e responsabilità a cui non può e non vuole sottrarsi.
Buongiorno,
colgo l’occasione per chiedere al Sindaco se oltre che pulire il corso dell’Ema può programmare un intervento anche lungo la Via di Belmonte per rimettere a posto ciò che è stato rivoluzionato dalle ruspe ormai un paio o forse tre anni fa, per disegnare il tracciato della variante che poi è stata fermata. Da allora viviamo in mezzo alle sterpaglie, erbacce e agli alberi mezzi abbattuti e sradicati …Un orrore! In particolare, privatamente spendiamo un bel po’ di soldi all’anno per tenere in ordine e puliti i nostri giardini che stridono violentemente con la natura che li circonda.
Inoltre luoghi così abbandonati vicino alle abitazioni civili per senso civico non andrebbero proprio tenuti.
Per concludere faccio riferimento alla zona che sta proprio sopra ai campi di calcio del Belmonte e lungo il primo tratto della via di Belmonte dove è stata anche allargata una curva della strada con una bella colata di cemento…… Tra l’altro è stato chiuso un passaggio che permetteva di scendere a piedi fino al viale alberato della Chiantigiana senza dover fare il giro delle sette chiese, col risultato che anche lì ora cresce di tutto e nessuno pulisce!
Venga a vedere così si rende conto di cosa parliamo.
Grazie