Contro l’attraversamento selvaggio davanti all’ospedale dell’Annunziata, arrivano i parapedonali. Eh sì, la comunità deve accollarsi le spese per evitare che pedoni indisciplinati e refrattari al rispetto del codice della strada, pur di non fare dieci metri in più di strada, finiscano sotto un’auto. Nel frattempo è stata cancellata ogni traccia delle strisce pedonali provvisorie, che a qualcuno davano l’impressione di poterne ancora usufruire, ed è stata aumentata la segnalatica orizzontale e verticale che indica il percorso dal semaforo all’ingresso provvisorio dell’ospedale. Già nei prossimi giorni l’attraversamento selvaggio dovrebbe essere impedito da transenne mobili, in attesa dell’installazione dei parapedonali definitivi. Queste misure per aumentare la sicurezza dell’attraversamento tra ospedale e parcheggio sono state confermate dal sindaco Casini durante l’ultima seduta del Consiglio comunale commentando una mozione del consigliere Sartoni (M5S) che chiedeva al Comune di attivarsi proprio su questi interventi.
Maggioranza e opposizione, una volta tanto, d’accordo sulla soluzione di un problema? Sì, sulla sostanza, no sul metodo. Poi ci si chiede perché i cittadini si distaccano dalla politica. Il sindaco ha ritenuto non idoneo lo strumento della mozione, anzichè quello dell’interrogazione. A spallegiarlo il capogruppo Pd, Andrea Bencini. Solidale con Sartoni, recalcitrante a trasformare la mozione in interrogazione, il consigliere di Forza Italia, Mari.
Il voto finale ha dato un esito surreale. Tre voti a favore (oltre a Sartoni e Mari anche Sonia Redini di Cittadinanza attiva), 9 contrari (tutto il gruppo Pd), un’astenuta (Laura Franchini di Mdp). Voto frammentato su un intervento condiviso da tutti.
Commento – Brutta figura per l’intero Consiglio comunale che si è fatto prendere la mano dai cavilli procedurali, anziché guardare al concreto. Tutti, hanno peccato di protagonismo. Sindaco e gruppo Pd avrebbero potuto passare sopra alla forzatura costituita dalla mozione e cogliere l’occasione di un voto comune con le opposizioni nell’interesse dei cittadini. E’ vero che il documento chiedeva di fare cose già fatte o comunque già previste, ma un beau geste sarebbe stato consigliabile. Il consigliere Sartoni avrebbe potuto accettare gli appunti procedurali, non campati in aria, e “derubricare” la mozione in interrogazione, non per questo le sue argomentazioni e le sue raccomandazioni avrebbero perso dignità. La fortuna, per i protagonisti, è che di cittadini a seguire i lavori del Consiglio ce n’erano solo tre.