Riservare ai disoccupati i posti di scrutatore ai seggi elettorali. Questo il tema clou del Consiglio comunale di ieri sera (23 febbraio). Non storcete il naso. Può sembrare un piccolo tema ma ha alimentato un bel confronto, con argomentazioni sensate da una parte e dall’altra e improvvisi “capovolgimenti di fronte”. La proposta avanzata a livello nazionale dal M5S prevede di riservare a disoccupati e persone a basso reddito i posti di scrutatori ai seggi elettorali per permettergli di guadagnare qualche euro. La consigliera grillina Quirina Cantini ha ricordato che anche il Governatore Rossi ha rilanciato l’idea, ma che la maggior parte dei Comuni della zona ha bocciato la mozione.
Mari (Forza Italia): Contrario. Ci cono anche disoccupati che fanno tre lavori a nero. Comunque la commissione elettorale di cui ho sempre fatto parte ha sempre cercato di mandare ai seggi persone bisognose, però ci vuole anche gente esperta e con passione per quel lavoro.
Bencini (Pd): D’accordo con Mari. La legge prevede come requisiti per lo scrutatore di essere cittadino italiano e di risiedere nel comune, solo il legislatore può inserire altri requisiti. Noto nella proposta una certa demagogia. Rivendico ruolo politico della Commissione elettorale che deve decidere anche un’equa suddivisione fra le forze politiche. Non mi sentirei garantito se in un seggio ci fossero scrutatori tutti dello stesso partito, qualunque fosse.
Bensi (Cittadinanza attiva): Sappiamo che il provvedimento non risolverebbe il problema dei disoccupati ma è una questione simbolica, non demagogica. La Commissione elettorale si può dare dei criteri etici di selezione.
Bencini: Attenzione a mettere in un seggio solo gente bisognosa. Non voglio insinuare nulla ma, come ricordava Pertini, “Gli uomini bisognosi non sono uomini liberi”.
Cantini: Vedo che tutti voi volete scegliere i vostri disoccupati. Mi indigna sentir dire che è pericoloso mettere insieme tanti disgraziati.
Zanella (Pd): La selezione non può essere fatta solo in base al reddito. Se gli scrutatori non sono tutti di un partito il cittadino è più tutelato. Occorre discrezionalità intelligente, garantire pluralità e controllo reciproco.
Mari propone che la mozione venga ritirata per una modifica in Commissione.
Cantini accetta di ritirare la mozione allo scopo di condividere una proposta con le altre forze politiche, purché come principi abbia quelli indicati in modo da essere un segnale politico verso i cittadini.
E così sarà.
Voto al dibattito 8: difficile dare torto agli uni o agli altri, argomenti validi, esposizione pacata, conclusione nell’ interesse della comunità, evitando facili strumentalizzazioni.
Gli altri argomenti della seduta.
Monito – Il consigliere Falorni (voto 6,5), a nome del gruppo Pd, ricorda i due casi di inciviltà capitati recentemente a Antella (avvelenamento di cani) e a Grassina (scritte antisemite sui muri della Casa del popolo) e invita a “non abbassare la guardia” (voto 5 all’uso di una frase fatta ormai logora e inflazionata). Ricorda che la tolleranza e la convivenza civile sono un fiore all’occhiello del territorio. Invita i padroni dei cani a dare il buon esempio raccogliendo i bisogni dei propri animali.
Raccolta differenziata – Botta e risposta tra il consigliere Mari e l’assessore all’ambiente Minelli. Mari denuncia, su segnalazione di alcuni cittadini, casi in cui la spazzatura divisa per cassonetti viene rovesciata tutta nello stesso camion. “Quando qualcosa non va chiedo prima la testa del sindaco, poi degli assessori, ma tanto qui non si muove foglia”. Insomma lui spara col cannone anche se c’è da colpire una mosca. Voto 5: non si spreca così l’artiglieria pesante. Minelli spiega che l’accaduto si riferisce a casi in cui i cittadini hanno buttato nei cassonetti rifiuti diversi da quelli previsti, inquinando tutto il contento e quindi riconducendolo a spazzatura indifferenziata. Voto 6-: eccesso di fiducia, forse un controllino sulla cooperativa che effettua il servizio potrebbe essere utile. Mari: “Essere presi in giro così non mi piace”. (Nella foto l’assessore Minelli che parla e i colleghi di giunta che si fanno gli affari loro)
Ospedale – Rispondendo ad una interrogazione del consigliere Ciprianetti, il sindaco Casini snocciola dati e date. La realizzazione di nuovo Dea e nuovo ingresso dell’ospedale di Santa Maria Annunziata costerà 25 milioni, compresa la riorganizzazione degli spazi esterni. Cita una lettera del direttore generale della Asl 10, Paolo Morello, nella quale si annuncia per aprile l’inizio della prima fase di lavori: bonifiche e ampliamento parcheggio dipendenti. Per l’intervento principale, entro marzo sarà ultimato il progetto esecutivo che deve tenere conto di un sopravvenuto rischio idraulico. Cantieri aperti entro l’estate, durata 30 mesi. Voto 6: interrogazione “amica”, troppo facile.
Protezione civile – Il consigliere Gastaldo (Pd) illustra lo schema di convenzione (confermato) per la gestione associata di funzioni e servizi in materia di protezione civile e antincendi boschivi tra i Comuni di Bagno a Ripoli e Incisa-Figline Valdarno. Annuncia che scadrà il 31 dicembre 2016 e che in questo tempo si cercherà di studiare un modello per allargare la collaborazione ai comuni del Chianti, Impruneta e Scandicci. La consigliera Bensi mostra perplessità. Contesta il ricorso ai servizi di una cooperativa: “Ci si associa per avere maggiore efficienza, ma poi non si ha la forza di fare da soli e si esternalizza il servizio anziché valorizzare il personale del Comune”. Replica del sindaco: “Sono allibito. Nel 2011 la consigliera Bensi dette battaglia perché riportammo all’interno del personale comunale la gestione della biblioteca chiudendo il rapporto con una cooperativa. Oggi sostiene il contrario”. Touchet. Bensi prova una difesa: “E’ vero, ma perché l’allora sindaco Bartolini aveva deciso un aumento di stipendio ai dirigenti. La mia polemica va contestualizzata”. Il consigliere Zanella rintuzza la Bensi. “C’entrano poco gli aumenti ai dirigenti con l’esternalizzare o meno un servizio”. Conclusione: convenzione approvata con i voti del Pd e l’astensione delle opposizioni.
Voti: Gastaldo 6,5 – Difende con tono appassionato l’impegno e la professionalità del personale impiegato, sia quello del Comune che quello di una cooperativa. Bensi 5 – Parte bene ma subisce il contropiede della coppia Casini-Zanella (7, memoria lunga e prontezza di riflessi).
Gemellaggio con Weiterstadt – Costituito un comitato per rilanciare il gemellaggio con la cittadina tedesca. Ne fanno parte: Francesco Conti, presidente del Consiglio comunale e i consiglieri Massimo Mari e Edoardo Ciprianetti; Sandra Fabiani (Confesercenti), Daniela Falorni (Cna), Franco Zombi (Associazioni culturali), i cittadini italiani e tedeschi Annalisa Taddei, Francesca Paoletti, Antonio De Donno, Rosi Riva, Andreas Froeba, Nina Legath, Carla Carrai-Maurer. L’intenzione è di allargarlo con rappresentanti di associazioni degli agricoltori, associazioni ricreative e associazioni sportive. A favore Pd e Forza italia, astenuti M5S e Cittadinanza attiva. Il voto? Vedremo cosa combinerà il comitato.
Mi incuriosisce come andrà a finire il dibattito sul tema di far svolgere il compito di scrutator*a persone inoccupate. Da quando ho diritto di voto mi sono sempre attivata per offrire la mia opera al seggio elettorale. Mai per i soldi dato che appartenevo d un Partito al quale tutti volontariamente sottoscrivevamo l’importo recepito. E non perché si nuotava nell’oro. Superato il tempo degli esperti perché addestrati dai partiti stessi a stare i seggi elettorali. Tengo a precisare, da tutti i partiti, basta aver frequentato davvero i seggi per sapere questo. E arrivato il tempo degli scafati, scusate il termine, oltre che poco motivati ed inesperti di regole la pena è stata soprattutto il disinteresse di troppi a voler interpretare la volontà dell’elettore. Basta chiedere al seggio 1 di ogni Città per sapere quanto durano le riletture delle schede, anche settimane dopo il voto.Ho continuato a frequentare i seggi sempre dove vivo, nel centro di Firenze dal 1974ad oggi, zona Santa Croce. Posso testimoniare che sempre più spesso le persone che possono dare la propria disponibilità ad essere protagonisti del seggio come membri effettivi,sia per il basso compenso rispetto alle ore di presenza dovute, sia, appunto, per la quantità di ore consecutive da dedicare, sono già gli inoccupati.
Inviterei quindi coloro che si stanno battendo per questa causa a fare una verifica presso gli albi dei Comuni, parlare con glia addetti amministrativi. E magari con le aziende private e alcuni pubblici uffici nelle recenti competizioni elettorali hanno fatto espliciti ricorsi contro i permessi di partecipazione al seggio del personale dipendente. Ha ragione Quirina Cantini, Enrico Rossi qualche domenica fa mise su fb questa idea… il mio commento è stato ciò che ho suddetto anche per lui. Con tutto rispetto, prima di innovare è bene essere a conoscenza di come stanno le cose. Forse non sarà così ovunque ma il mio punto di osservazione non è di una manciata di seggi ma della Città di Firenze, ho fatto parte come consigliera eletta dell’Ufficio Elettorale preposto all’assegnazione dei membri e dei Presidenti di seggio, e i dati che emergono son questi. Testimoniano le innumerevoli solerti rinunce all’incarico richiesto.