Smontato pezzo per pezzo, canna per canna e ripulito per la prima volta dalla sua costruzione avvenuta nel 1940: l’organo della Pieve dell’Antella, restaurato nei mesi scorsi, sarà benedetto e inaugurato domani, domenica 16 marzo, nel corso di un concerto a ingresso libero in programma nel pomeriggio (ore 17).
Alla tastiera dell’organo appena restaurato si alterneranno Stefano Tarchi, Rosaria De Bellis, Eleonora Toia, Agnese Paderi, Marco Zurlo, Stefano Poli, che eseguiranno brani di vari autori.
“E’ stato smontato tutto, ma non è stato modificato nulla perché è tutelato dalla Belle arti – dice don Moreno, che ogni tanto si diletta a suonarlo – Nella consolle è stato solo cambiato l’interruttore di accensione perché non funzionava più”.
La storia – Nell’ aprile del 1939, a coronamento dei restauri architettonici della chiesa, risale il progetto per il nuovo organo, eseguito dalla ditta di Vincenzo Mascioni (1871- 953) di Cuvio (Varese), fondata da Giacomo Mascioni (1811-1896) nel 1829. Tale progetto (in più varianti) prevedeva un organo elettrico con due tastiere di 58 tasti ed una pedaliera di 30 tasti, che sarebbe costato 36.000 lire e sarebbe dovuto essere collocato nella parete frontale dell’ambiente sul retro della scarsella, di fronte alla facciata della presunta pieve originaria. Nel settembre seguente, però, fu redatto un più modesto progetto per un organo di minori dimensioni, da porsi nella rientranza sinistra del medesimo ambiente. Nel 1940 venne realizzato tale organo elettrico, strumento a 13 registri e due tastiere (opus 537). Poi, scoppiò la guerra nel giugno di quell’anno e tutto si fermò.
