Il podere Le Corti (colonica, fienile, tereno) di proprietaà del Comune di Bagno a Ripoli, in via dei Colli, nella zona di Osteria Nuova, attualmete usato come deposito materiali da varie associazioni, torno in vendita, almeno formalmente.
Il Comune ha deciso di inserirlo nuovamente nel “Piano delle alienazioni e valorizzazioni 2021/2023”. La stima del valore dell’immobile è fissata in 850mila euro, la stessa cifra delle due ultime aste andate deserte (ne sono state fatte quattro negli ultimi anni).
“L’inserimento nel piano delle alienazioni non significa che vogliamo venderlo – ha spiegato alla commissione urbanistiva il vicesindaco Paolo Frezzi – E’ un espediente contabile per per creare una riserva di bilancio nel caso i costi per i progetti che abbiamo sulle scuole presentino maggiori costi del previsto”.
In vendita o in locazione dovrebbe essere, invece, dato un terreno non utilizzato dietro l’Oratorio di Santa Caterina, lungo la strada sterrata che da via del Carota raggiunge l’Antella. C’è un interessamento da parte di un gruppo di giovani: “Veddremo se l’offerta è concreta”, ha specificato Frezzi.
Invece, a seguito di trattativa privata, con determina 617 del 10 giugno 1921 la ex casa colonica del podere denominato Le Corti 1 è stata aggiudicata alla soc. CRV srl di Firenze per l’importo offerto di € 1.003.800,00.
E così il Comune di Bagno a Ripoli ha messo una pietra tombale sull’iniziativa museografica sulla cultura contadina nata nel lontano 1975 con una mostra al CRC di Antella con buona pace dei tanti (famiglie coloniche, fattorie, singoli cittadini) che avevano creduto nell’iniziativa, avviata dal sindaco Riccardo Degli Innocenti, cedendo macchinari, oggetti e attrezzi agricoli che qui, dopo vari spostamenti, avevano finalmente trovato casa con un primo allestimento sulla coltivazione del frumento e la riproposta della battitura a mano e con la trebbiatrice mossa dalla macchina a fuoco, ma poi erano finiti ammassati in parte dei locali nel perdurare del disinteresse delle amministrazioni che si sono succedute nel tempo. Adesso, con lungimiranza culturale, quel che resta verrà disperso o smaltito.
CORRIGE DATA – determina 617 del 10 giugno 2021