Il Comune di Bagno a Ripoli aderirà all’Anagrafe antifascista promossa dal Comune di Sant’Anna di Stazzema. Lo ha deciso il Consiglio comunale nella sua ultima seduta, approvando una mozione presentata dai gruppi Liberi e Uguali e Pd. A illustrarla è stato il consigliere Mirko Briziarelli che ha sottolineato però anche l’importanza di dare una risposta alle persone colpite dalla crisi economica per evitare che queste “si rifugino nelle pulsioni della destra retrograda”. Il Comune, oltre ad attivare le procedure per diventare un sostenitore dell’Anagrafe antifascista, dovrà favorire la sottoscrizione del documento da parte dei suoi cittadini.
“L’Anagrafe antifascista – si legge sul sito creato dal Comune di Sant’Anna di Stazzema – è una comunità virtuale di valori, aperta a tutti coloro che si riconoscono in una serie di principi enunciati sulla Carta di Stazzema. Perché una Anagrafe antifascista nel 2018? Perché sta succedendo qualcosa di preoccupante. Si riaffacciano simboli, parole, atteggiamenti, gesti ed ideologie che dovrebbero appartenere al passato. Non solo. Si fanno largo sentimenti generalizzati di sfiducia, insofferenza, rabbia, che si traducono in atteggiamenti e azioni di intolleranza, discriminazione, violenza verbale. In rete e sui social media, sulle testate giornalistiche, nelle dichiarazioni politiche come nei bar e nelle strade. Principi che credevamo forti e stabili e che ci sembrano in pericolo. Sottoscrivere la Carta ed aderire all’Anagrafe significa prendersi un impegno per la democrazia e a sostegno dei valori della nostra Costituzione.”. L’adesione si può fare compilando in modulo direttamente online.
“Non voto la mozione, mi astengo – ha dichiarato il consigliere Massimo Mari di Forza Italia – Di recente la Cassazione ha sancito che il saluto romano è libertà di opinione. Non credo che questa adesione vi porterà voti. Vorrei dire anche altro ma finisco qui, altrimenti mi arrabbio”. “Ci sono questioni che non si valutano se sono convenienti elettoralmente. Si fa campagna elettorale su quello in cui uno crede non su ciò che conviene”, lo ha rintuzzato il consigliere Claudio Falorni (Pd).
La mozione ha ottenuto il voto favorevole di Pd, LeU, M5S, Cittadinanza attiva e l’astensione di Forza Italia.