Comune e Autostrade si sono incotrati per fare il punto della situazione sui lavori della terza corsia: al termine è stato diuffuso un comunicato che non aggiunge niente a quanto già si sapeva e potrebbe concludersi con il classico “… e vissero tutti felici e contenti”.
Prima leggete il comunicato ufficiale qui di seguito, poi alcune domande-considerazioni.
Incontro tra Comune e Autostrade in palazzo comunale per monitorare i tempi dei lavori per la terza corsia della A1 che interessano il territorio di Bagno a Ripoli. All’incontro, insieme al sindaco Francesco Casini e all’assessore alle grandi opere Paolo Frezzi, hanno partecipato il referente di Autostrade, l’ingegner Alberto Baldeschi, Pavimental, la ditta incaricata di eseguire i lavori, e i tecnici del Comune.
Al centro del tavolo alcune delle questioni di maggiore attualità come l’interruzione in via precauzionale dei lavori dopo il ponte di via Romanelli per capire le cause di alcune problematiche relative agli immobili segnalate dai residenti e dove sono in corso monitoraggi e verifiche.
Comune e Autostrade hanno ribadito la necessità di ridurre al minimo i tempi di chiusura del sottovia di via di Vacciano e Autostrade ha confermato il rispetto dei tempi delle fasi di cantiere in prossimità dei sottoponti sulla Sr 222 Chiantigiana, con la riapertura del primo sottoponte per la prossima estate e della riapertura totale entro fine settembre 2018.
Per quanto riguarda i lavori sempre in corrispondenza di Ponte a Ema, si conferma l’utilizzo della viabilità di via Campigliano a senso unico alternato e lo sforzo per evitarne la chiusura totale. Temi discussi sono stati anche altri necessari accorgimenti per mitigare gli impatti e l’inserimento paesaggistico della A1.
1) Non si dice niente su come sta andando il monitoraggio della collina di via Romanelli: quali sono i risultati del primo periodo di osservazione?
2) Si concorda sul ridurre al minimo (concetto molto soggettivo) i tempi di chiusura del sottovia di Vacciano ma non si specifica per quanto tempo. Si può fare una previsione di quando avverrà e per quanti giorni, settimane, mesi?
3) Infine un dilemma nato dopo la revoca a Pavimental dei lavori sul lotto 2 (galleria di San Donato, valle dell’Isone): dove si stanno scaricando le centinaia di migliaia di tonnellate di terre di scavo che dovevano finire nella valle dell’Isone? Buona parte erano previste in arrivo dagli sbancamenti del lotto 1. Quelle previsioni si sono rivelate eccessive? Potrebbe non essere più indispensabile trasformare la valle dell’Isone in un deposito di terre di riporto?
Al prossimo punto con Autostrade è possibile avere le risposte a queste domande? Sempre che ci sia qualcuno che gliele rivolge.