Il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, interviene sul taglio delle cattedre previsto dal Ministero dell’Istruzione per il prossimo anno scolastico, che comporterà accorpamento di classi e creazione di “classi pollaio” anche in alcuni istituti del territorio ripolese. In particolare all’Isis Gobetti-Volta, dove si prevede una classe con 29 studenti, alla scuola primaria “Michelet” di Antella, dove si avrebbe una classe prima con 24 bambini, e all’Istituto comprensivo Teresa Mattei, dove si teme che possa replicarsi la stessa dinamica.
“Si tratta di decisioni gravi e incomprensibili, specialmente alla luce della recente crisi sanitaria – afferma il sindaco Casini – . Siamo al fianco dei nostri istituti nella richiesta al governo di rivedere e correggere quanto prima queste direttive che avrebbero, se confermate, ricadute negative sull’intera comunità scolastica. Si pone innanzitutto con la massima urgenza il tema della sicurezza di alunni e docenti: con l’accorpamento delle classi, non verrebbero minimamente rispettate le norme sul distanziamento che sono il presupposto fondamentale per il ritorno in classe a settembre in assoluta sicurezza”.
“Non meno preoccupanti sono le ben note difficoltà e le ricadute negative sulla didattica e l’apprendimento legate alla gestione di classi sovraffollate con quasi trenta alunni – continua il sindaco -. Non possiamo accettare simili soluzioni. Significherebbe vanificare tutti gli sforzi che la nostra amministrazione comunale sta facendo insieme agli Istituti per la ripartenza a settembre e l’impegno messo in campo in questi anni per fornire ai nostri ragazzi e ragazze scuole sempre più accoglienti, sicure e funzionali e progetti didattici d’eccellenza e all’avanguardia”.
“Il nostro obiettivo è avere sempre più una scuola pubblica di eccellenza – conclude Casini -. Per questo stiamo portando la questione in tutte le sedi possibili, in sinergia con Anci e gli altri Comuni che si trovano nella stessa situazione. Ci affidiamo alla Direzione scolastica regionale e al Ministero affinché si possa trovare una soluzione che non mandi in fumo il lavoro fatto finora e agisca concretamente per il bene dell’intera comunità educante e dei nostri studenti, che rappresentano il futuro delle nostre collettività”.
Siamo fuori di testa! Si devono aumentate le classi per distanziare e invece si parla dell’opposto !! Questa volta non si può stare a guardare ,organizziamoci e chiediamo coerenza e decisioni sagge ,anche con un bel corteo