Usare la parola degrado è eccessivo, ma una certa incuria, camminando tra le tombe del cimitero monumentale dell’Antella, è evidente. Alcuni cittadini, che hanno qui i propri cari, se ne lamentano. Lungo i vialetti interni fanno capolino ciuffi di erbacce, ci sono sepolcri sui quali sono nate piante che li ricoprono completamente, i pavimenti dei solenni corridoi, soprattutto dei piani alti, si nota che non vedono lo straccio da parecchio tempo, ci sono macchie di umidità e distacchi di intonaco. Ancora più trasandato l’aspetto dei camminamenti nel sottosuolo, dove frammenti di calcinaccio fanno bella mostra di sé in numerosi locali.
“Capisco le osservazioni dei miei concittadini – dice Alberto Calvelli, governatore della Misericordia, proprietaria del cimitero – tuttavia qualsiasi intervento di restauro è complicato dalla necessità di un’approvazione da parte della Soprintendenza. Per quanto riguarda la pulizia, ci sono tre custodi che se ne occupano ma il cimitero è molto vasto. Cerchiamo di concentrare gli interventi per esempio sui servizi igienici, sull’ingresso, sulla vuotatura dei cestini quodianamente. Inoltre abbiamo incaricato una ditta esterna di fare quattro volte l’anno una pulizia straordinaria. Cercheremo di aumentare l’impegno, ma qualche lamentela c’è sempre stata”. “Per quanto riguarda le tombe coperte da vegetazione, il compito di tenerle in ordine e dei parenti – dice Calvelli – Hanno un diritto di proprietà e per noi intervenire è difficile, si rischia di andare contro la legge”.
Le “battaglie” più difficili sono contro l’umidità e le erbacce. “In un cimitero dove le salme sono dappertutto – spiega Calvelli – l’umidità è ovunque ed è ipossibile arginarla. Per le erbacce abbiamo fatto una scelta ecologica: niente diserbanti. Non sappiamo se possono far male agli utenti del cimitero, ma nel dubbio abbiamo imposto alla ditta che fa la manutenzione di non usarli. Così le erbacce vanno estirpate col coltellino, un’opera lunga e non semplice. Chiedo ai cittadini di avere un po’ di tolleranza e di dare la loro collaborazione, per esempio non lasciando sporco e usando sempre i cestini. Aiutati che Dio ti aiuta”. I costi di manutenzione pesano notevolmente sul bilancio della Confraternita: “Gli intrioti del cimitero sono calati molto negli ultimi anni e noi cerchiamo di destinare le risorse disponibili su interventi che hanno una maggiore priorità”, conclude il Governatore.