“Entro l’estate prenderemo una decisione su Mondeggi, ci sarà un nuovo progetto di vendita”: Benedetta Albanese (nella foto), consigliera della Città metropolitana con delega al patrimonio, prende un impegno preciso. Con i tecnici e le altre istituzioni interessate, la Regione che ha la potestà sulla funzione agricola e il Comune di Bagno a Ripoli, all’interno del quale ricade la proprietà ex Provincia, sta lavorando per mettere a punto un nuovo bando. “Confermo che l’obiettivo è la vendita, i beni sono nel piano delle alienazioni, non ci sono altre opzioni – dice Albanese – Però una vendita responsabile, che preservi il territorio. La miglior garanzia è comunque il regolamento urbanistico del Comune”.
L’ultimo bando fatto dalla Provincia, nell’ottobre 2014, andò deserto. La base d’sta per i circa 170 ettari di terreno agricolo e alcuni immobili era di 7.880.276,15 euro, ma non si fece avanti nessuno. Ma qual è la formula a cui la Città metropolitana sta lavorando? Indiscrezioni parlano della possibilità di una vendita spezzatino, anzi spezzatone. Nel senso che la proprietà verrebbe suddivisa in quattro grossi appezzamenti di terreno ognuno facente capo ad una delle coloniche. C’è quella chiamata Cuculia, dove è in atto da un paio d’anni una pacifica occupazione: si tratta di 638 mq più un capannone di 473 mq; poi c’è il complesso di Conte Ranieri, anche questo occupato, che conta 1.360 mq; il Cerreto, in pessime condizioni, 796 mq; e i due immobili chiamati Sollicciano e Rucciano, rispettivamente di 632 mq e 513 mq. In totale 4.412 metri quadri di superficie coperta. La destinazione dei quattro “macro lotti” resterebbe a funzione agricola. La consigliera Albanese non conferma né smentisce questa ipotesi, limitandosi a dire che i tecnici “stanno lavorando anche per superare eventuali problemi giuridici nel trasferimento di quote della società agricola in liquidazione”. Resta infine il problema della destinazione della Villa di Mondeggi. “Questo è un aspetto più complicato perché si tratta di un bene vincolato”, ammette.
E per quanto riguarda l’occupazione del movimento Mondeggi bene comune – fattoria senza padroni? “Non abbiamo motivi per aver un occhio di riguardo per chi è fuori dalle regole – risponde Albanese – Su eventuali azioni di forza stiamo riflettendo. E’ certo che non possiamo tollerare l’illegalità”. Intanto la popolazione degli occupanti cresce: è nato il primo “mondeggino doc”. Una giovane coppia che abita in una delle coloniche occupate e vive coltivando il terreno e allevando animali ha messo al mondo il primo figlio. Complimenti a loro e un augurio di tanta serenità al più piccolo dei “fuorilegge”.
“Non abbiamo motivi per aver un occhio di riguardo per chi è fuori dalle regole”.
Applicare alle assemblee elettive del vostro “paese” un approccio di questo genere regalerebbe alle persone serie molti momenti di autentico buon umore.
Benedetta Albanese sei tu con la tua testa bacata l’unica illegale! ma come ti permetti di chiamare una creatura illegale!
Hai mai sentito parlare di autodeterminazione democratica!
Quando il bene è collettivo un gruppo di cittadini ha titolo di gestirla personalmente!
Studia capra!