Cinque mini centrali idroelettriche a Bagno a Ripoli. Faranno parte di un sistema di dodici dislocate lungo il corso dell’Arno, nel tratto che attraversa la provincia di Firenze, e sfrutteranno la forza del fiume in coincidenza con altrettante piccole pescaie (briglie) già esistenti ma da restaurare. Il progetto è vecchio di parecchi anni, anche perché a lungo bloccato da un ricorso al Tar, ma ora sembra essere arrivato alla fase realizzativa. La Direzione ambiente e energia della Regione Toscana ha, infatti, pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Bagno a Ripoli l’avviso del “procedimento di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio su terreni situati nei comuni di Bagno a Ripoli e Fiesole per la realizzazione di opere di pubblica utilità”.
Il documento fa riferimento alla richiesta del raggruppamento di imprese guidato da Pac Spa di Bolzano (che riunisce con sé Iniziative Bresciane Spa di Breno, Brescia, e Coestra Spa di Firenze) che ha presentato il project financig per la realizzazione dell’intero prgetto con un investimento di 98 milioni di euro. L’autorizzazione viene chiesta “per la realizzazione ed esercizio della centrale idroelettrica sul corso del fiume Arno denominata ‘Martellina e Cartiera’ (170 metri), ubicata nei comuni di Bagno a Ripoli e Fiesole”. E’ la prima delle cinque piccole centrali idroelettriche previste sul nostro territorio in “comproprietà” con i comuni di Fiesole e Pontassieve. Le altre sono indicate come “Sieci” (180 metri), “Ellera” (260 metri), “Compiobbi” (170 metri) e “Sant’Andrea a Rovezzano” (200 metri).
Le traverse o pescaie, sono opere trasversali al corso d’acqua realizzate per produrre forza motrice (a servizio di mulini o opifici) che hanno anche un ruolo di regimazione delle acque. Alcune di queste opere sono vecchie di qualche secolo e quindi non in buone condizioni. Sul territorio della Città metropolitana di Firenze esistono una ventina di traverse sull’Arno, di cui 12 saranno utilizzate per ricavare energia elettrica. Uno studio di fattibilità realizzato nel 2008 dalla Provincia, in collaborazione con l’Università degli studi di Firenze, aveva stimato la possibilità di produrre 47 Ggigawatt di energia per un valore di 9 milioni di euro l’anno.