A come Antella, A come “Antonella moda”: un binomio destinato a sciogliersi. Il bel negozio di abbigliamento femminile all’angolo tra via Peruzzi e via Simone degli Antelli sta per chiudere (quasi) definitivamente.
La titolare, Antonella Gasparri, ha deciso di cessare l’attività dopo oltre quarant’anni. Sulle vetrine, tra camicette, gonne e pantaloni colorati, spiccano i cartelli di messa in affitto dei locali (di proprietà del marito).
“Se trovo da affittare a luglio chiudo – annuncia Antonella – Altrimenti da settembre e fino alla fine dell’anno aprirò su appuntamento per le clienti il sabato e la domenica mattina, due week end il mese. Ma niente più vetrine o showroom interna. Pubblicherò le date su Facebook”.
Quaranta anni fa il negozio di abbigliamento fu l’evoluzione della precedente attività condotta dalla suocera di Antonella, Ada Pieralli, una merceria che vendeva fili e lana aperta nel primo dopoguerra.
“Io subentrai cambiando tutto – racconta Antonella – Da bottega di paese, lo trasformai in negozio con un livello di abbigliamento medio-alto. A me piacciono i bei vestiti e allestire le vetrine”.
Come mai ha deciso di smettere?
“L’attività di commerciante è dura, comporta tanti sacrifici, anche nei confronti della famiglia. In negozio sono sempre stata da sola. Dopo oltre quarant’anni si ha il diritto di essere un po’ stanchi”.
Ha mai pensato di allargare il genere merceologico all’abbigliamento maschile?
“No – risponde decisa – Gli uomini fanno ingrullire meno delle donne ma per l’abbigliamento spendono poco. Poi, magari, ci mettono un attimo a comprare un’auto da 40mila euro”.
Come hanno preso questa sua decisione le clienti?
“Sono dispiaciute. Il mio negozio era diventato anche un luogo di confidenze, di consigli. Con le clienti si era creato un clima familiare”.
L’Antella perde un negozio storico.
“In verità ho clienti da Firenze, dal Valdarno, dai comuni vicini, ma pochissime dell’Antella. Non so come mai, è una cosa che mi è sempre dispiaciuta tanto”.
Il suo sgereto per accontentare le clienti più esigenti?
“Pazienza, tanta pazienza”.
E ora che farà?
“Ho una figlia e dei nipoti, i miei fornitori mi hanno già fatto qualche proposta… vedremo: non credo che starò chiusa in casa”. E sorride.