C’è un pizzico di Bagno a Ripoli nell’Oscar per il miglior make-up designer (film Suicide Squad) vinto da Alessandro Bertolazzi, ieri sera show man simpatico e brillante sul palcoscenico del Teatro comunale di Antella pieno di ex concittadini venuti ad applaudirlo. Al super truccatore sono state consegnate dal sindaco Francesco Casini le “Chiavi della città”. Sulla targa si legge: “A un cittadino onorario da Oscar”. Si tratta della terza volta che il massimo riconoscimento del Comune di Bagno a Ripoli viene assegnato, dopo Feisla Bonciani (fra i protagonisti del musical Jesus Christ Superstar) e Sergio Forconi (emblema della comicità toscana). Sul palco anche l’addetto stampa del Comune di Bagno a Ripoli, Enrico Zoi, grande appassionato ed esperto di cinema, che ha rivolto al premio Oscar alcune domande sulla sua vita e sulla sua carriera professionale.
Bertolazzi, piemontese di nascita, ha vissuto tra la Fonte e Osteria Nuova con la moglie Giovanna, pugliese, per una ventina di anni. “Non mi sento toscano, mi sento fiorentino. Bagno a Ripoli e Firenze sono le mie città adottive – ha detto Bertolazzi – Mi hanno visto crescere artisticamente. Come tributo a questa terra, non a caso, ho deciso di chiamare mio figlio Lorenzo: la nascita di un figlio ti lega indissolubilmente al territorio perché instauri rapporti che non si cancellano. Ancora oggi lui viene qui a passeggiare nei luoghi dove da piccolo lo portavo a giocare. In tutti i miei lavori c’è un po’ di Bagno a Ripoli, c’è lo studio artigianale che avevo quando abitavo qui, che mi ha ispirato e continua a ispirarmi. Ogni volta che inizio un nuovo lavoro parto da quel laboratorio, cerco di ricrearne l’atmosfera ovunque vado e ovunque vivo”. ” Sono onorato di avere un concittadino da Oscar che ha trascorso a Bagno a Ripoli tanti anni – ha detto il sindaco Casini – Chi passa da Bagno a Ripoli resta cittadino di Bagno di Ripoli. Bertolazzi è un talento e un uomo eccezionale, che ancora oggi dimostra un grande attaccamento alla nostra comunità e ha lasciato un segno profondo, testimoniato dalle tantissime persone accorse a rendergli omaggio. E’ un orgoglio per tutti i cittadini del nostro comune”.
Bertolazzi ora vive al Galluzzo. Perché ha lasciato Bagno a Ripoli se era così attaccato? “La proprietaria della casa dove vivevamo ci ha sfrattati. Ho cercato qualcosa in zona ma non ho trovato, così mi sono spostato, ma in fondo non di troppo”. Il premio Oscar è un piccolo ciclone di ricordi e aneddoti. Uno ha riguardato il sindaco Casini. “Un giorno alla chiesa di San Giorrgio a Ruballa, mi presentarono un bambino, nipote del parroco, che si divertiva a suonare le campane, dicendomi: questo sarà il futuro sindaco di Bagno a Ripoli. Ed era proprio Francesco Casini anche se molto più piccolo. Ok, risposi, ci vediamo quando piglio l’Oscar”. Applausi e risate.
Quindi spazio alle curiosità del pubblico. “Vorrei sapere come coniuga, nel suo lavoro, l’impostazione culturale italiana con l’esasperato tecnicismo americano”. Bertolazzi ha avuto un sussulto di sorpresa: “Questa è una grandissima domanda, la domanda che avrei sempre voluto che qualcuno mi rivolgesse. Chi è lei, venga qua fra noi”. Mistero subito svelato: “E’, Annalisa Massari, la nostra assessora alla cultura”, gli ha risposto il sindaco. Una domanda da… Oscar.