C’era una volta la Commissione speciale terza corsia…. Sono trascorsi sette mesi dalle dimissioni dei membri della Commissione che tutti, sindaco, assessori, consiglieri comunali, dicevano di ritinere utile e necessaria. Ma da allora tutto è finito nel dimeticatoio nonostante i lavori di Autostrade siano entrati nel vivo. Come mai?
Facciamo un passo indietro. Istituita dal Consiglio comunale di Bagno a Ripoli nella primavera del 2013 (sindaco Bartolini), confermata nel 2014 dal Consiglio comunale uscito dalle elezioni (sindaco Casini), aveva il compito, in estrema sintesi, di tenere i collegamenti (osservazioni, proposte, sopralluoghi) tra la cittadinanza, il Comune e la Società Autostrade durante i lavori per la costruzione della terza corsia. La commissione (di cui anche io facevo parte) si è dimessa il 16 marzo scorso, sette mesi fa; i motivi e la lettera sottoscritta da tutti i membri e inviata al Consiglio comunale li trovate cliccando qui.
Il 26 giugno scorso il tema del rilancio della Commissione fu tratatto dal Consiglio comunale. Il capogruppo del Pd, Andrea Bencini, sottolineò la necessità di avere una commissione di questo tipo, illustrando una mozione in cui si indicavano i criteri per la scelta dei nuovi componenti. Sulla selezione dei candidati il Consiglio comunale avrebbe dovuto avere “piena autonomia” e i nominati avrebbero dovuto rispondere a criteri di “indipendenza, adeguatezza e competenza”. Seguivano altre prescrizioni sul funzionamento della Commissione per evitare gli errori e le incomprensioni del passato.
Nessuno dei consiglieri presenti, né di maggioranza, né di opposizione, sollevò alcun dubbio sull’utilità della Commissione terza corsia. D’altronde nelle settimane successive alle dimissioni, tutti avevano concordato sulla necessità che l’Amministrazione comunale si dotasse nuovamente di questo strumento di interfaccia con i cittadini. La mozione fu approvata a larghissima maggioranza e l’unico voto contrario (Sonia Redini di Cittadinanza attiva) non fu contro la Commissione ma per alcune considerazioni che si facevano nella mozione.
Da allora sono passati quasi quattro mesi e non mi risulta che, contrariamente ai buoni propositi annunciati nella seduta del Consiglio comunale, l’argomento sia stato affrontato.
La realtà è che nessuno ha veramente interessa ad un organismo formato a maggioranza da cittadini indipendenti. Ecco perché: il sindaco e la giunta vorrebbero una commissione che faccia da cuscinetto con le richieste-proteste dei cittadini; della cui istituzione vantarsi come massima espressione di partecipazione diretta; che non prenda iniziative autonome; da usare un po’ come parafulmine e un po’ come foglia di fico.
Le opposizioni vorrebbero una commissione militante, in aperta contrapposizione con l’Amministrazione comunale; quasi una commissione d’inchiesta sul presunto mal operato della giunta; che sia un contraltare di Autostrade; che cavalchi lo scontento popolare, magari lo fomenti.
Il gruppo del Pd la commissione la chiede a parole, ma siccome il presidente dovrebbe farlo uno dei consiglieri e il ruolo è alquanto scomodo (chiedere a Frezzi e Baragli che hanno vissuto l’eperienza), se la vicenda finisse nel nulla tutti tirerebbero un sospiro di sollievo.
E, in fondo, anche ai cittadini di avere una commissione super partes, che ascolta le loro rimostranze e le loro proposte ma non per questo automaticamente le condivide, interessa poco. Anzi, punto.
In determinati contesti, indipendenza di pensiero e autonomia di giudizio e di azione sono difetti imperdonabili.
Francesco, per amore di verità, devo puntualizzare due passaggi del tuo articolo.
Se hai modo di ascoltare il file audio della seduta, il mio voto contrario alla mozione del PD era sì sulle contraddizioni che ne muovevano i presupposti, ma anche sull’inutilita della Commissione stessa, alla luce di quanto ha sempre ribadito il Sindaco (e tu sei stato presente in tutte le occasioni in cui lo ha fatto), ossia che non farà mai organizzare alla Commissione incontri pubblici, perché prerogativa dell’Amministrazione.
E mi permetto di non concordare sull’analisi delle motivazioni per le quali “le opposizioni” strumentalizzerebbero la Commissione, per giudicare sull’operato della Giunta o addirittura fomentare lo scontento dei cittadini: non ho mai fatto questo in Commissione e credo tu lo sappia bene. Abbiamo studiato a fondo il progetto del rimodellamento del San Donato, abbiamo messo al corrente il Consiglio comunale dei pareri rilasciati dai nostri uffici su di esso, e chiesto che si facessero altre scelte, per il bene del nostro territorio. È stato un lavoro “d’inchiesta”, se vogliamo definirlo così, ma rientrava nei compiti di fornire strumenti di analisi e di valutazione, perché il Consiglio potesse esprimersi con più consapevolezza. Certo, non è stato preso in considerazione, ma non per questo è stato vano.
Ed abbiamo sempre ascoltato e fatto da trait d’union con i cittadini, per quanto possibile, senza attizzare alcunché.
Non ho fatto alcuna polemica, dopo le dimissioni della Commissione, per scelta, e mi sono dimessa con dispiacere, perché mi illudevo che potessimo essere d’aiuto, in qualche modo, ai tanti cittadini che subiranno i disagi maggiori dei lavori, e per quelli i cui disagi si trasformeranno in cambiamenti definitivi della propria qualità della vita.
Ma quanto scrivi mi spinge ad una replica, per dire quanto questa Amministrazione non metta in grado – sono parole che ho messo a verbale del Consiglio – alcuna Commissione di funzionare, se non, come giustamente scrivi, come spauracchio da agitare contro Baldeschi di Autostrade S.p.A.
E, se permetti, a questo gioco non mi presto più.
Nessuna critica nei tuoi confronti, ma solo completezza d’informazioni.
Cara Sonia, il rilievo non era personale a te che facevi parte della Commissione. Pur avendo alcune opinioni diverse sulla vicenda, alla fine siamo riusciti a chiudere l’esperienza con un documento unitario. Però, sempre per amor di verità, non puoi negare che anche da esponenti del tuo gruppo siano arrivate bordate pesanti contro la Commissione in generale e alcuni membri in particolare accusati di essere troppo teneri con l’Amministrazione e per questo inutili.